di Valentina Maniglia
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<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><strong>LECCE </strong>| Prosegue la lotta degli uomini della Guardia<span> </span>di finanza contro la produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti. Nell’ambito di un’operazione denominata «Veramente Falso», durante le ultime 36 ore, i controlli e gli interventi delle fiamme gialle si sono intensificati e le cifre, presentate questa mattina in conferenza stampa dal colonnello Patrizio Vezzoli, sono davvero considerevoli: circa 64mila oggetti sono stati sequestrati. Di questi, 39mila circa sono articoli di abbigliamento e accessori vari, come borse, cinture, occhiali, giocattoli o materiale elettrico, recanti marchi contraffatti, mentre circa 25mila sono prodotti similari ma privi del marchio «Ce», in conformità alle direttive comunitarie che garantiscono la sicurezza per l’uso degli oggetti, circa la presenza di materiali che potrebbero danneggiare la salute degli acquirenti. Volendo quantificare il tutto in denaro, si partirebbe da un minimo di 150mila euro. 14 sono state le persone denunciate a piede libero all’autorità giudiziaria, mentre altre 4 sono state segnalate all’autorità amministrativa. Gli uomini della Guardia di finanza di Lecce, sono arrivati a tali risultati nel corso di 18 interventi, effettuati negli ultimi due giorni, che hanno visto sotto torchio numerose attività commerciali dell’hinterland salentino: controlli sono stati svolti a Carmiano, Surbo, Cavallino, Gallipoli, Galatina. Nel mirino dei militari, soprattutto negozi gestiti da cinesi, solo uno dei 18 interventi, infatti riguarda un negozio di abbigliamento gestito da un uomo di Galatone.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Questa è comunque l’ultima delle numerosissime operazioni messe a segno dal comando provinciale di Lecce, che si sono susseguite da gennaio ad oggi: 235 intertventi hanno visto finire sotto sequestro 900mila prodotti. 7 persone sono state arrestate, mentre 137 persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria e 11 all’autorità amministrativa. Numeri che testimoniano chiaramente quanto questo commercio sia in crescita. Un mercato che, per svilupparsi, si può servire anche di altri fenomeni illegali, quali immigrazione clandestina (solo ad agosto sono stati arrestati 3 extracomunitari), che può sfociare anche nel commercio della manodopera a basso costo e nel commercio di armi. Nel corso della conferenza stampa, è stato anche ricordato quanto questo tipo di reato abbia effetti negativi sul mercato: danneggia infatti le imprese che operano nella legalità, può provocare danni alla salute di chi compra (si pensi ad esempio ad un giocattolo non conforme alle normative «Ce», che può essere pericoloso per un bimbo), sfrutta la manodopera in nero e l’evasione fiscale, si macchia di concorrenza sleale, e infine <span> </span>a volte investe i ricavi in attività criminali. L’attività delle fiamme gialle procede e, assicura il colonnello Patrizio Vezzoli, proseguirà attraverso interventi non «mordi e fuggi», ma attraverso indagini approfondite, per risalire alla fonte di questo fenomeno illegale,e intervenendo su chiunque si macchi di reato. Partendo dai produttori di merce contraffatta, dai dettaglianti che stoccano la merce, per finire ai grossisti e agli ambulanti. Pene severe anche per chi si avvicina a questi prodotti in qualità di utente, poiché aumenta la domanda: per lui, multe fino a 10mila euro.</p>