Data pubblicazione: 16/09/2008 | CRONACA
Rimossa, a Spiaggiabella, una bomba della seconda guerra mondiale dal mare
Dopo due tentativi andati a vuoto, nella mattinata di oggi si è nuovamente intervenuti per rimuovere l’ordigno che da diversi anni si trovava prigioniero nelle acque di Spiaggiabella. Si tratterebbe di una bomba della seconda guerra mondiale.
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>SPIAGGIABELLA (LECCE) </strong>| È stata recuperata, nella mattinata di oggi, l’ordigno che per diversi anni è stato abbandonato a 15 metri dalla riva di Spiaggiabella, marina di Lecce. Si tratterebbe di una bomba risalente alla seconda guerra mondiale, gettata sulla fascia costiera che da San Cataldo porta a Casalabate. La bomba è stata scoperta per caso verso la fine di luglio, nelle vicinanze dell’attuale «Lido Kalù». A causa dell’acqua e del sale, la bomba, carica di esplosivo, ha perso completamente il colore e ogni forma di riconoscimento, per cercare di capire di che tipo di ordigno si tratta. Rimuovere dal fondo del mare la bomba non è stato semplice. Altri interventi vennero effettuati il 1° agosto e il 26 dello stesso mese, ma le operazioni non andarono a buon fine perché mancavano alcune misure cautelative, e siccome non si conosceva il tipo di esplosivo contenuto, il Prefetto stabilì il divieto di balneazione nelle vicinanze dell’ordigno fino alla rimozione. Intorno alle 8 di oggi, due operatori, infatti, si sono immersi nell’acqua, supportati da un battello della marina militare. La bomba, dopo diversi anni, è stata presa e strappata via dal mare facendola emergere e, imbarcata su di una sella artigianale con parabordi, è stata portata in riva dove i militari dell’esercito l’hanno messa all’interno di una cassa insieme a della sabbia bagnata, per evitare il contatto con l’atmosfera. L’ordigno sarà poi disinnescato a circa 15 chilometri dalla località turistica, in una cava situata sulla Lecce – Novoli. Oggi il litorale leccese è stato chiuso al traffico per condizioni di sicurezza. Al momento della rimozione era presente la polizia, i carabinieri, gli agenti municipali, la protezione civile, i vigili del fuoco e il nucleo Saf.</p>