Data pubblicazione: 16/09/2008 | INTERVENTI
Multe salate, spese occultate. Continua l’inchiesta sulle multe anomale nel Salento
Continua senza sosta la ricerca sull’ipotesi di truffa ai danni degli automobilisti multati ingiustamente. A scrivere, ancora una volta, è Giovanni D’Agata, componente del dipartimento nazionale per la «Tutela del Consumatore».
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<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>LECCE </strong>| Continua la ricerca sulle multe anomale che continuano a pervenire ai cittadini leccesi e non solo. Il componente del dipartimento nazionale per la «Tutela del Consumatore» dell’ Italia dei Valori, Giovanni D’Agata, ha esposto oggi una denuncia alla Procura della Repubblica di Lecce riguardante i costi elevati a carico degli automobilisti per la notifica di sanzioni amministrative. «La denuncia - commenta D’Agata - nasce dagli importi esorbitanti che gli enti locali o le società appaltatrici delegate alla cartolarizzazione e postalizzazione dei verbali addebitano ai destinatari, importi che a volte toccano anche il tetto delle 60 euro, senza fornire riferimento analitico alle singole voci che concorrono all’importo. L’ipotesi, dunque è quella di un grave illecito economico dato che la notifica del titolo di credito può avvenire mediante raccomandata o con messo notificatore per l’acquisizione della firma del debitore; attività disciplinata da stringenti norme di legge, che di certo non implicano un notevole dispendio economico. Tutto questo costituirebbe anche - rincara D’Agata - una violazione della trasparenza amministrativa che rimpingua le casse dei comuni in principal modo, dato che sono loro i principali beneficiari delle sanzioni amministrative. Una violazione aggravata dal difficile e oneroso controllo degli organi di competenza e soprattutto dalla condotta sempre più spesso passiva dei cittadini rinunciando a qualsiasi forma di denuncia. Inoltre, ad alimentare il sospetto di truffa, sussiste una sospettosa differenza tra comuni come quello di Gallipoli, i cui costi richiesti ammontano mediamente a 5 euro e 60, e quelli di Lecce che risulterebbero pari a 15 euro ed oltre.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Una spiegazione plausibile a quest’anomala situazione si potrebbe cercare in una ipotetica falsificazione dei bilanci dei Servizi di riscossione, attraverso l’iscrizione nelle voci in passivo di spese di notifica e di accertamento delle quali non si ha l’assoluta certezza che siano state effettivamente sostenute. Con lo scopo di rendere trasparenti questi procedimenti amministrativi, - conclude D’Agata - si attendono delle risposte dalla magistratura, a cui ci si affida per ogni dovuto accertamento e verifica sulla sussistenza di questi reati». <em>(I.P.)</em></p>
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