Data pubblicazione: 16/09/2008 | CRONACA
Omicidio Romano, eseguita l'autopsia. Sono due i proiettili ritenuti mortali
Lecce. L'autopsia sul corpo del faccendiere Giorgio Romano, di 61 anni, di Parabita, confema: è stato ucciso con diversi colpi di pistola, cinque per la precisione, di cui due mortali alla gola e all'addome. Vertice in Procura sulle aste giudiziarie.
<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Si è
svolta questa mattina l'autopsia sul corpo di Giorgio Romano, il
61enne di Parabita freddato con cinque colpi di pistola. Romano,
faccendiere di professione, è stato ucciso presumibilmente da
Vincenzo De Salve, un imprenditore di 56 anni, che aveva intestato ai
figli una macelleria oggetto di confisca da parte della magistratura
per via di un fallimento, che sarebbe dovuto diventare un acquisto da
parte di Romano. L'omicidio risale al 13 settembre scorso, a
Parabita, quando di fronte all'Eurospin, Romano sarebbe stato atteso
da De Salve, che poi a seguito dell'ennesimo litigio verbale,
quest'ultimo avrebbe deciso di prendere il drastico provvedimento.
Questa mattina, all'ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, il
medico legale Alberto Tortorella, che ieri aveva disposto di fare una
radiografia sul cadavere, alla presenza del medico Giuseppe Guida di
Taviano, consulente medico nominato di parte dalla famiglia De Salve,
ha concluso l'autopsia. I colpi di pistola che potremmo definire
mortali sono stati due. Uno di questi gli ha trapassato il collo,
tranciando la carotide, mentre l'altro è andato a finire
all'addome. Ci sono poi un terzo e quarto colpo che invece lo hanno
preso alla gamba sinistra, all'altezza della coscia, mentre un altro
ancora, lo ha colpito allo zigomo sinistro. La morte quindi sarebbe
giunta nel giro di pochi minuti, a seguito di un arresto
cardiocircolatorio. Intanto, la Procura sta indagando sulle aste
giudiziarie, per capire se ci possa essere un mercato «sommerso»
legato alla criminalità. Per questo motivo, il Procuratore
capo, Cataldo Motta ha incontrato il procuratore aggiunto Ennio
Cillo, e i sostituti procuratori Giovanni De Palma e Francesca
Miglietta. Si attende intanto, l'interrogatorio di domani, di
convalida del provvedimento di arresto. Nei prossimi giorni, comunque
i palazzi del tribunale civile potrebbero essere oggetto di ulteriori
indagini da parte della magistratura che andrà a mettere le
mani sugli incartamenti che regolamentano i fallimenti, per
verificarne le procedure.</p>
<p> </p>