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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>SUPERSANO</strong> |
L'attività venatoria presa di mira dagli uomini della
Forestale, per via dell'utilizzo ritenuto illecito di richiami
artificiali. Ed ecco che nel comune di Supersano, gli agenti del
Comando stazione forestale, alle dipendenze del Comando provinciale
di Lecce, nel corso di un servizio predisposto al contrasto dell'uso
illegale, antisportivo dei richiami elettromagnetici, che modulano il
canto degli uccelli, hanno rinvenuto un richiamo acustico artificiale
per le quaglie. L'ultimo episodio risale a mercoledì 3
settembre scorso, quando durante un'operazione di controllo da parte
degli agenti della forestale, due bracconieri, in agro di Galatone,
fuggirono alla loro vista. In quell'occasione, furono gli uomini dei
comandi stazione e del Nucleo investigativo di polizia ambientale e
forestale, Nipaf, a effetuare i controlli attivi già dalle
prime ore dell'alba nelle campagne dei comuni del Salento. Il Comando
Forestale di Lecce, impegnato a Otranto, lo scorso 29 aprile,
trovarono tre richiami acustici elettromagnetici per il richiamo
artificiale della quaglia. Un fenomeno sempre piuttosto in uso da
parte dei bracconieri. Il primo fu ritrovato nelle campagne di
Melendugno, il secondo in un contenitore termico refrigerante in agro
di Carpignano Salentino, su una vecchia masseria rurale, mentre il
terzo è stato trovato all'interno di un secchio tenuto
nascosto in una campagna di Maglie. La particolarità di questi
apparecchi è che sono addirittura dotati di timer per
l'accensione e lo spegnimento automatico, in genere programmati dalle
21,30 alle cinque del mattino. Insomma, l'ultimo episodio, come si
diceva, è di un richiamo artificiale acustico di avifauna
(quaglia appunto), a funzionamento elettromagnetico, con
amplificazione del suono, alimentato elettricamente con batterie di
auto e munito di timer di accensione e spegnimento programmato. È
stato rinvenuto dai militari in località «Masseria
Belli», appunto in agro del comune di Supersano, durante un
controllo notturno dell'attività venatoria.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">La Regione Puglia,
infatti, con un apposito calendario, aveva già a suo tempo
deliberato che i cacciatori, per la stagione venatoria 2008/2009,
avrebbero potuto sparare dal 21 settembre al 31 gennaio del prossimo
anno. In realtà, la stagione venatoria, stando a quanto
deliberato a livello regionale, è già cominciata. I
cacciatori, infatti, possono sparare il 14 e il 17 settembre a gazze,
tortore e quaglie, a partire dalle 7 del mattino fino al tardo
pomeriggio, alle ore del tramonto. Lo scorso 7 settembre, due
cacciatori spararono ad alcuni esemplari di tortora dal collare,
quando la caccia non è consentita. I due, di San Donato di
Lecce, li hanno abbattuti a Madonna della Ciciola, una località
nelle vicinanze del comune di residenza. Sorpresi dagli agenti della
Forestale di Lecce, sono stati denunciati all'autorità
giudiziaria. Appresso avevano due fucili, marca Benelli e Beretta.
Altro episodio ad Alezio, dove un cacciatore, nei pressi di una
campagna che si trova vicino al distributore di carburante Basile
Petroli sulla provinciale per Sannicola, vicino la rotatoria, alla
periferia del paese, hanno scoperto e poi denunciato un cacciatore di
Gallipoli, che aveva scovato un esemplare di tortora dal collare, che
come si sa, è ritenuto selvaggina protetta. Il suo
semiautomatico, calibro 12, marcato Benelli, fu sequestrato.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">La tortora dal collare è
un uccello di circa 30-32 centimetri, che pesa intorno ai 160 grammi,
più slanciato rispetto al piccione e molto simile alla tortora
domestica. Si tratta di un animale che può deporre tutto
l'anno, anche se la stagione riproduttiva è tra marzo e
settembre. Generalmente si annida sui rami degli alberi, ma anche su
manufatti artificiali, come tettoie, impalcature. Si nutre di
insetti, invertebrati di vario tipo, frutta ed erbe.</p>
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