Data pubblicazione: 13/09/2008 | CRONACA
«La multa è ingiusta», e investe il comandante dei vigili urbani: arrestato
Salice. Un uomo di 35 anni, Vito Capodieci è stato arrestato dai militari della compagnia di Campi, perché si è reso responsabile di aver investito il comandante dei vigili urbani, a seguito di una multa ricevuta. L'uomo si è costituito.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>SALICE SALENTINO</strong> |
Gli fanno la multa per divieto di sosta, e lui preso dall'ira, decide
di investire il comandante della polizia municipale, che è
finito in ospedale ferito. Poi alla fine, nonostante il notevole
dispiego di forze di carabinieri e polizia, alla fine decide di
costituirsi, probabilmente resosi conto di quanto aveva compiuto. A
Salice Salentino, questa mattina, è finito in arresto Vito
Capodieci, 35 anni, di Cellino San Marco, sposato con una donna del
posto. I vigili urbani erano impegnati in via Cairoli, ad effettuare
contravvenzioni a proprietari di veicoli che avevano lasciato l'auto
in sosta vietata. Una di queste è stata fatta a Capodieci, che
l'avrebbe lasciata per entrare in un bar, in compagnia della moglie
con cui si trovava. Quando poi è uscito fuori dal locale,
guardando il parabrezza della sua auto, ha visto la multa incastrata
col tergicristallo, e lì non ci avrebbe visto più.
Prima si sarebbe recato dai vigili protestando, e prendendoli «a
parole», poi quando si è reso conto che non c'era nulla
da fare e che la contravvenzione elevata non poteva essere tolta con
la vettura, avrebbe fatto una brusca manovra, in maniera veloce,
colpendo alla gamba sinistra il comandante della stazione locale
della municipale, Angelo Monte. Il maresciallo è stato
condotto in ospedale, dove i medici che lo hanno visitato gli hanno
diagnosticato una contusione, risultata guaribile in una decina di
giorni. Capodieci, che di professione è un bracciante
agricolo, proprietario di una Fiat Bravo, di cui è stata presa
la targa, è stato rintracciato soltanto a seguito di controlli
approfonditi. Anche perché, l'uomo non avrebbe fatto il cambio
di residenza. Risultava infatti ancora abitare a Cellino, nonostante
vivesse con la moglie da ormai diverso tempo. I carabinieri della
compagnia di Campi Salentina, lo stavando rintracciando, poi però
l'uomo in tarda mattinata, forse preso da un forte richiamo di
coscienza, ha deciso di costituirsi in caserma. Il pubblico ministero
di turno, viste le modalità di quanto accaduto, ha deciso la
traduzione in carcere, con le accuse di lesioni e resistenza a
pubblico ufficiale.</p>