di Giorgio Coluccia
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALLIPOLI</strong> | Il tempo per godersi questi primi sei punti stagionali è davvero poco. Appartengono alla partenza sprint del suo Gallipoli, da domenica ci sarà un nuovo capitolo, ma nessuno può svegliarlo, almeno per ora, dal primo grande sogno da allenatore. <strong>Beppe Giannini</strong> fa sognare la piazza giallorossa, che si ritrova dopo 180' in vetta alla classifica, con Ternana e Arezzo, del campionato di Prima Divisione. Un inizio davvero positivo, anche fortunato, per il «Principe», è l'ora di prendersi già le prime rivincite. «Da quando ho deciso di allenare, accantonando l'idea di fare il procuratore sportivo - ha dichiarato il tecnico - non mi era mai capitato di vivere un momento del genere. Le mie avventure in panchina sono state abbastanza tribolate, quasi sempre a causa delle difficoltà economiche dei club, come nelle avventure con Sambenedettese, Foggia e Massese, dove ho avuto modo di fare i conti con gestioni finanziarie sempre a rischio. Eppure, ho vissuto esperienze positive a Foggia, per quanto sia poi arrivato a dimettermi, e a Massa, dove per sei volte hanno pensato di esonerarmi, nonostante un notevole girone d'andata».<br /><br />Per il 44enne ex giocatore di Lecce e Gallipoli quest'anno gli ingredienti sembrano esserci tutti. L'amalgama è in fase di preparazione, l'entusiasmo è alto anche se i periodi di magra sono sempre alle spalle. Per questo conviene guardare la situazione con realismo: «Barba mi ha chiesto la qualificazione ai playoff e abbiamo i mezzi per raggiungere l'obiettivo, però non ci illudiamo per il buon avvio. Il presidente è il Moratti della Prima divisione, poi c'è il ds Dimitri, giovane e competente, col quale ho trovato subito sintonia sulle scelte di mercato. Mi hanno accontentato in tutto, creando un gruppo competitivo in cui la mia scomessa è Marzeglia, 22 anni, scuola Milan. Le conferme, inevitabili e troppo facili, sono i goleador come Di Gennaro e Ginestra, che meritano categorie superiori. Le favorite? Pescara, Arezzo, Ternana, Taranto e Juve Stabia: il Gallipoli darà fastidio a tutti, rincorrendo un posto nei playoff».<br /><br />Oltre ai movimenti delle sue pedine, nelle prime due giornate sono venute fuori anche le sue grandi doti di stratega. Mosse vincenti, uno scacco matto a testa per Pistoiese e Potenza, mandate al tappeto anche dai suoi oculati cambi: «Non mi monto certo la testa - dichiara il «Principe» - ma in panca mi piacerebbe creare un giusto cocktail tra il pragmatismo di Capello e la spregiudicatezza degli schemi offensivi di Zeman: e poi, per il rapporto umano, ricorderei le lezioni di Liedholm e Mazzone. Un giorno però, se arriverò ad allenare in A, mi sento di ringraziare poche persone. Fra queste Barba...». L'unico che lo ha fatto ri-sentire un vero «Principe», ma anche colui che s'aspetta un bel «ritorno» al momento della resa dei conti.</p>