Data pubblicazione: 11/09/2008 | CRONACA
Colti in flagranza mentre irrigavano un campo con cinque piante di marijuana
Cannole. Due giovani, Alberto Calabrese, di 21 anni, e Alessandro Resci, di 24 anni, entrambi di Cannole, sono stati arrestati per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti. Erano in una campagna incolta intenti ad innaffiare le piante.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>CANNOLE</strong> | Non si
può certo dire: «Per così poco». Se
pensiamo che la droga, coltivata, confezionata, e poi spacciata, è
consuetudine per le pagine di cronaca. L'ennesimo provvedimento di
arresto, questa volta, interessa due giovani di Cannole. Il primo è
Alberto Calabrese, 21 anni, operaio. Il secondo, invece, è
Alessandro Luigi Resci, 24 anni, di Cannole. Anche lui come il primo
operaio, che però di tanto intanto imbracciava la zappa, per
la coltivazione della marijuana. Proprio qualche giorno fa, nella
cittadina, del medio-basso Salento i carabinieri di Bagnolo,
dipendenti dai militari del Nucleo operativo radiomobile della
compagnia di Maglie, li hanno sorpresi in flagranza di reato, mentre
erano intenti alla coltivazione delle piante. Calabrese e Resci sono
stati sorpresi in località «Iorge» dai militari in
servizio all'interno di un terreno agricolo incolto di proprietà
di una famiglia di Cannole. I militari hanno così scoperto
cinque piante di cannabis indica, dell'altezza di un metro e 50
centimetri circa. I due sono stati trovati mentre stavano irrigando
il campetto, e per questo sono ora accusati di coltivazione e
detenzione di sostanze stupefacenti. Tutte e cinque le piante sono
state sequestrate, mentre i due ragazzi sono stati arrestati e
condotti presso la casa circondariale «Borgo San Nicola»
di Lecce a disposizione dell'autorità giudiziaria, informata
dai militari della stazione di Bagnolo.</p>
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