di Roberto Fonte
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Sono le
2,54, e la nostra informazione non si ferma. Ai lettori di
Reteluna.it non può passare inosservata una notizia che è
maturata proprio in queste ore della notte. E che vi raccontiamo. Si
tratta dell'ennesimo disagio di un gruppo di passeggeri, partiti da
Lecce, che avrebbero dovuto raggiungere Milano, ma che, a causa di
guasti continui al treno che li trasportava, sono rimasti
praticamente bloccati, e sono arrivati a destinazione con un
incredibile ritardo, che chiude la «carriera»
dell'Eurostar. Ma andiamo con ordine. La segnalazione, da parte di un
viaggiatore, ci arriva nel cuore della notte. «Pronto, redazione
di Reteluna? Sono un leccese, vostro lettore, e mi trovo sul
convoglio diretto a Milano, ma non so in che modo arriverò e
soprattutto a che ora». Parole di sconforto, che hanno
dell'incredibile. Un treno Eurostar parte da Lecce, alle 13,35, con direzione
Milano. Ma fa, continuamente fermate, non alle stazioni, ma fermate
extra e procede lento, per cause ancora da chiarire. Guasti che si
sono verificati a ripetizione e che hanno fatto accumulare più
di cinque ore di ritardo, se pensate che, alle 3,18 minuti, quando
proviamo a fare una nuova telefonata, ci riferiscono da Milano, che
il treno non è ancora arrivato. Un calvario infinito per circa
630 passeggeri. Quando si erano recati in stazione, o alle agenzie di
viaggio per fare il biglietto, gli avevano riferito che il treno
sarebbe arrivato alle 23 a Milano. Ma dopo pochi minuti dalla
partenza, tutti i passeggeri hanno cominciato a vociferare. Avevano
capito che qualcosa non stava funzionando a dovere. La tensione si fa
più alta. Qualcuno comincia ad alzare la voce. Dieci di loro
sono esasperati, perché manca l'aria condizionata, e ieri, in
tutta Italia, ha fatto caldo, soprattutto al Sud, nel Salento, in
Puglia, dove si sono registrati ben 37 gradi e mezzo. Temperature di
metà luglio. «Le carrozze sono forni» ci riferisce
il viaggiatore diretto a Milano. Alcuni di loro hanno perso la
pazienza. Appena arrivati a Termoli, in provincia di Campobasso, nel
Molise, la tratta ferroviaria è a pochi chilometri
dall'autostrada A14, dove il traffico è decisamente
scorrevole. Il convoglio diretto nel capoluogo lombardo si ferma per
la seconda volta. Questa volta però, sono stati gli stessi
utenti di Trenitalia a farlo fermare, mettendosi davanti ai binari.
Una sosta forzata. L'Eurostar 9418, che proprio con quella corsa
avrebbe dovuto chiudere i battenti, lo fa nel peggiore dei modi,
lasciando nei passeggeri indubbiamente un brutto ricordo. Quel treno,
domani, insieme ad altri tre treni di categoria, che giornalmente
collegano la Puglia alla Lombardia, si «trasformerà»
in un Eurostar City. I primi disagi nel lungo tragitto, si sono
avvertiti già a Bari, capoluogo di regione pugliese, quando il
treno aveva collezionato ben 99 minuti di ritardo. E dopo Bari, il
treno ha fatto due altre soste, piuttosto lunghe. La prima a Foggia,
e la seconda, come si diceva, a Termoli. «Il treno rallenta la
sua corsa - spiegano da Trenitalia - a causa di una serie di avarie
tecniche, risolte volta a volta dai macchinisti». Il locomotore
del treno è letteralmente in difficoltà, tanto che, una
volta giunto a Pescara, in Abruzzo, è stato fatto fermare
definitivamente. Tutti i passeggeri sono stati costretti a scendere
dal convoglio e a salire su un altro treno, che con l'ausilio, di
mezzi supplementari quali autobus, e taxi, avrebbero poi raggiunto la
destinazione milanese. Ed ecco che, i viaggiatori hanno ripreso tutti
i bagagli, abbandonando i loro posti, fino a salire sull'altro treno.
Il personale dell'azienda di trasporti ha optato la scelta di
effettuare fermate straordinarie per consentire ai passeggeri di
raggiungere le fermate intermedie che non erano previste per quella
tratta. A Pescara, il treno aveva ormai raggiunto le quattro ore e
mezza di ritardo. In molti, che avebbero dovuto raggiungere la
propria destinazione, sulla base di alcune coincidenze programmate a
suo tempo, hanno dovuto completamente cambiare programma. Senza
chiaramente la certezza di un orario preciso di arrivo. I mezzi
supplementari, pullman e taxi, sono stati predisposti da Trenitalia,
dal personale dell'assistenza. Telefonate continue, intanto, sono
giunte all'892021, il call center aziendale dedicato ai clienti. Gli
utenti delle ferrovie, ormai stressati e disidratati, hanno
«assalito» bevande e alimenti che sono stati distribuiti,
anche in questo caso, attraverso 600 kit salvavita, dal servizio
assistenza delle ferrovie, con l'ausilio della Protezione civile. Alcuni passeggeri, intanto, all'arrivo a
Pescara, hanno sottolineato: «Non c'è stata
comunicazione da parte delle Ferrovie. Siamo stati fermi ore, e
nessuno ci ha mai detto nulla di cosa stesse accadendo. Poi dopo
hanno cominciato a parlare di problemi alle porte, poi all'aria
condizionata, e infine alla motrice. Tanto che, come vedete, ci
stanno facendo scendere e salire su un altro convoglio. L'unica
«comprensione» è giunta dal vagone ristorante».
Trenitalia, intanto, sottolinea: «Ci stiamo prodigando per la
massima assistenza ai viaggiatori. E ci scusiamo con i passeggeri per
i disagi».</p>