Data pubblicazione: 07/09/2008 | POLITICA
Nuova vittoria per il Comune di Otranto che ostacola la Regione Puglia
Ancora una volta, nel territorio otrantino, ritorna il tema delle concessioni selvagge. Il Comune ha presentato ricorso al Tar di Lecce per un rinnovo rilasciato dalla Regione malgrado il parere negativo dell'esecutivo di Palazzo Melorio.
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>OTRANTO |</strong> Ancora una volta il Comune di Otranto riesce ad ostacolare un rinnovo di una concessione demaniale sul litorale di Alimini. Il Tar di Lecce ha, infatti, con decreto numero 395/08, accolto il ricorso presentato dal Comune, annullando l’atto di rinnovo da parte della Regione Puglia di una concessione in favore di Tourismonde s.r.l. che, nel 2005, aveva ottenuto una concessione sulla costa otrantina nei pressi della zona Alimini per realizzare uno stabilimento balneare nelle vicinanze dell’antica Colonia Trieste. La stessa azienda aveva, nel 2006, chiesto ed ottenuto dalla Regione il rinnovo della concessione demaniale, malgrado il parere contrario dell’esecutivo di Palazzo Melorio.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Il Comune, si era pertanto rivolto al proprio legale, Mauro Finocchito, affinché affrontasse la causa con la Regione Puglia dinanzi al Tar di Lecce: l’avvocato ha contestato la tesi regionale secondo la quale il concessionario avrebbe diritto all’automatico rinnovo della concessione demaniale, contrapponendo il potere del Comune di contrastare tale pratica dal punto di vista tecnico – amministrativo anche in sede di rinnovo. La Regione sarebbe di fatto obbligata a tener conto del parere del Comune, con possibilità di discostarsene soltanto con adeguate motivazioni.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Il Comune di Otranto avrebbe contrastato il rinnovo della pratica facendosi forte della normativa vigente in materia di concessioni che destinerebbe il 40 per cento delle coste ad uso privato e, il restante 60 per cento, ad uso pubblico.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">La Tourismonde s.r.l. e la Regione Puglia hanno sostenuto, invece, che tale superamento non potesse essere applicato a delle pratiche di concessione già avviate in precedenza e semplicemente sottoposte a rinnovo.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Il Tar, dunque, ha condiviso pienamente la tesi sostenuta dal legale di Palazzo Melorio, Mauro Finocchito, deliberando che «il rispetto della percentuale in esame si risolve in un parametro di ragionevolezza nella gestione del demanio marittimo in sede di rilascio di atti di assenso di relativi beni, perché implica l’osservanza di una proporzione tra lo sfruttamento del demanio a fini economici e il libero uso da parte dell’utenza, in ossequio ai principi di rilevanza costituzionale». Inoltre il Tribunale Amministrativo Regionale censura l’atteggiamento della Regione stessa che non ha tenuto in alcun conto il parere istruttorio del Comune con conseguente deficit motivazionale sotto l’aspetto della mancata puntuale indicazione delle ragioni che hanno indotto l’amministrazione regionale a disattendere gli apporti istruttori confluiti nel parere sfavorevole reso dal comune di Otranto.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">La sentenza ha, dunque, decretato l’annullamento istantaneo della concessione demaniale rilasciata dalla Regione Puglia nei confronti dell’azienda Tourismonde s.r.l.</p>