Data pubblicazione: 05/09/2008 | CRONACA
Pane cotto con materiale nocivo a Cavallino. Denunciato commerciante
È stato denunciato un 42enne di Lizzanello, gestore di un forno a legna di Cavallino. L’uomo riscaldava il forno, utilizzato per la cottura del pane, con prodotti sintetici e legna di scarsa qualità, rendendo il prodotto non genuino.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>CAVALLINO</strong> | Il
pane è un elemento di prima necessita che molto spesso,
fortunatamente, non manca sulle tavole degli italiani, perché
accompagna la maggior parte dei pasti. Per questo, essendo un bene
che va acquistato ogni giorno, si cerca di trovare un panificio che
offra un pane di qualità con prezzi vantaggiosi. Ed è
stato proprio così per la maggior parte dei cittadini di
Cavallino, che però si sono trovati a mangiare del pane ad un
prezzo conveniente, ma di scarsa qualità. È raro
trovare, al giorno d’oggi, un panificio che cuoce il pane con il
forno a legna. Questo problema per i cavallinesi non esisteva, ma non
sapendo che il pane fosse cotto con legna di scarto, ricavata dai
tronchi di alberi di quercia, ulivo e altri tipi di piante. Una cosa
presumibilmente illegale, perché non adatta ad un forno a
legna utilizzato per la cottura di alimenti. I cittadini, forse
incantati dal forno a legna, erano convinti che fosse il pane
migliore della città, senza sapere cosa venisse utilizzato per
la cottura.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">La macabra scoperta è
stata fatta dai carabinieri della compagnia di Lecce. Tutto è
filato liscio in questi anni per i dirigenti della panetteria,
incastrati però da una densa nube di fumo nero che ogni
giorno, nelle prime ore del mattino, invadeva la città. Per
questo motivo, i militari hanno deciso di effettuare un controllo,
scoprendo che il forno era trattato con materiali sintetici, tanto da
far fuoriuscire una grossa nube nera. Il tipo di materiale con cui
veniva riscaldato il forno per la cottura del pane non sarebbe
consentito (ai sensi dell'articolo 674 del codice penale, fanno
sapere i carabinieri), rendendo quindi il prodotto non genuino. Ma
per il commerciante con ogni probabilità non era un problema,
perché il tipo di legna utilizzata aveva un costo inferiore
rispetto a quella adatta per la cottura, e quindi, in questo modo
l’incasso della giornata sarebbe stato più alto. Dopo i
dovuti controlli da parte dei militari, è stato denunciato, ai
sensi dell’articolo 674 del codice penale, un 42enne di Lizzanello,
gestore dell’esercizio commerciale in questione. La legge punisce
anche l’emissione di fumi nocivi con l’arresto fino ad un mese. I
carabinieri hanno anche informato i militari del Nucleo operativo
ecologico e del Nas, incaricati ora di effettuare altri controlli per
poi procedere allo smaltimento del materiale nocivo.</p>
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