Data pubblicazione: 04/09/2008 | CRONACA
Con l'auto sotto casa, chiede spiegazioni all'ex, e mette «sotto» la madre di lei
Lecce. La discussione degenera e si trasforma in una violenta lite. È così che, un giovane di 20 anni, del capoluogo, è stato denunciato con l'accusa di lesioni personali. In particolare, avrebbe messo «sotto» con l'auto la madre della ex, una donna di 52 anni.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | «Basta,
la nostra relazione finisce qui». Poi lui, prende l'auto e
travolge la madre. È successo nella notte, nel capoluogo
leccese, che un giovane di 23 anni, dopo aver perso le staffe, è
andato su tutte le furie per essere stato «abbandonato»
dall'ex ragazza. Perché il rapporto tra due persone dev'essere
corrisposto da entrambi, e non può essere diversamente. Lui,
però, di esser stato lasciato, non ne voleva proprio sapere.
Tanto che lui, un giovane 23enne di Lecce, ha raggiunto proprio sotto
casa della ragazza per chiedere ulteriori spiegazioni. Lei, una ragazza
di 20 anni, originaria di Acerra, in provincia di Napoli, aveva già
da tempo deciso di troncare ogni rapporto. Ed è così,
per un tira e molla continuo, che è cominciata la lite. In
vico Rainò, nel borgo antico di Lecce, poi, proprio sotto casa
della ex, quella che sarebbe dovuta essere una conversazione, magari
accesa, ma di chiarimento, si è trasformata in polemica, a tal
punto poi da degenerare. In pochi minuti, dal piano superiore, sono
scesi giù madre e fratello della ragazza, che hanno cercato di
far ragionare il 23enne. Solo che, a quanto pare, ci sarebbe stato
ben poco da fare. Perché il 23enne, appena risalito in auto,
una Toyota Yaris, avrebbe investito Anna Pinto, di 52 anni, di Lecce.
L'urto che ci sarebbe stato, a quanto se ne sa, le avrebbe procurato
diverse lesioni a un braccio. Il giovane, dopo l'intervento della
polizia sollecitato al 113, è stato rintracciato dalla Sezione
Volanti della Questura di Lecce, che lo ha deferito a piede libero.
Il giovane, ora è accusato di lesioni personali, e dovrà
risponderne dinanzi a un giudice.</p>
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