CAPRARICA DI LECCE | Morì a causa di un arresto cardiocircolatorio il 9 dicembre del 2006. Ora, due degli amministratori dell'azienda per cui lavorava, sono stati rinviati a giudizio assieme a un dirigente e a un direttore di cantiere. L'accusa di cui dovranno rispondere è quella di omicidio colposo per la morte di Luigi Apollinare, ucciso dalle gravi lesioni dovuto a uno schiacciamento traumatico della parte posteriore di un rimorchio.
Il mezzo era di proprietà della ditta ma veniva gestito da terze persone appartenenti ad una seconda azienda, quella appunto per cui lavorava Apollinare. Lo ha disposto il gup Nicola Lariccia. A giudizio, dunque, sono finiti Vincenzo Franco di Caprarica di Lecce, che è uno dei due amministratori, quello della Franco Srl, Luigi Granchi di Sassari, che amministra l'Alpes, e assieme a loro, il dirigente dell'Alpes, Luigi Caputo di Melissano, e Antonio Sebaste di Trepuzzi, in qualità di direttore del cantiere che gestiva.
A vario titolo, i quattro non avrebbero dato tutta l'assistenza necessaria affinchè Apollinare potesse lavorare «preparato». Nel processo, che comincerà dinanzi ai giudici della prima sezione monocratica, il 30 giugno prossimo, Granchi dovrà spiegare in che modo quel lavoratore poteva riparare i mezzi e se facesse uso di tutte le accortezze e le protezioni necessarie.
Caputo, invece, dovrà fornire spiegazioni sulla sua preparazione professionale. Mentre Sebaste dovrà colloquiare sui rischi che comportava fare quell'attività soprattutto in base al proprio livello di preparazione.