LECCE | Si salvi chi può. La sosta per le Nazionali è ormai terminata, da domenica pomeriggio torna il massimo torneo italiano, torna anche l'equilibrata lotta per la salvezza. Una sorta di secondo campionato, che si gioca nella «zona rossa» della graduatoria, dove ogni contendente cercherà, sino a quando la matematica lo consentirà, di strappare con unghia e denti il proprio personale scudetto, quello della permanenza nel gotha del calcio nostrano.
Le chance si mischiano con le illusioni, i buoni propositi e le aspettative sono da confermare e valutare sul campo, il quale darà il verdetto definitivo: tre squadre dovranno salire sulla «littorina» che porterà nell'inferno della serie B, senza possibilità d'appello.
Attualmente è veramente difficile poter pronosticare le prescelte, a meno che non si tenga conto della sola Reggina, sempre più ultima e attardata di ben sei punti dalla quart'ultima piazza. L'equilibrio regna sovrano, i verdetti verranno fuori solo nelle ultime «tornate», anche in virtù d'una media punti veramente bassa, tanto che le canoniche 40 lunghezze potrebbero diventare un miraggio per chi andrà, fra mille difficoltà, a rimanere nell'elite del nostro campionato.
A nove giornate dal termine, mediante una analisi accurata, tastiamo il polso alle ultime cinque della classe (curiosamente hanno tutte cambiato allenatore in corsa), fra cui solo tre potranno esultare il 31 maggio, quando calerà il sipario sulla massima serie.
Chievo | Con la incredibile risalita intrapresa nelle ultime giornate (cammino da Champions, con 10 punti fatti nelle ultime 4 uscite), è la compagine meno quotata dal punto di vista delle scommesse fra le possibili condannate, grazie anche al marchio impresso da mister Di Carlo.
L'ex tecnico di Parma e Mantova, subentrato a stagione in corso, a lungo andare sta portando i frutti sperati, trascinando fuori dalle sabbie mobili un gruppo che già a novembre sembrava rassegnato al suo triste destino. Guai, però, a pensare a una squadra già salva, visto che fra le ultime cinque «papabili» ha certamente il calendario più difficile: 4 scontri interni, 5 esterni e, nel totale, ben sei (su nove) sfide a dir poco proibitive.
Da qui alla fine, infatti, i Mussi Volanti sfideranno Juve, Roma, Genoa e Napoli fuori casa, a cui s'aggiungono le sfide interne con entrambe le meneghine, Milan e Inter. Calendario da brividi. Potrebbe rivelarsi decisivo, alla penultima, lo scontro diretto con il Bologna al Bentegodi. Alla ripresa: visita alla Juventus.
Bologna | Altalenante ma sempre deficitario il cammino dei felsinei, affidatisi a Mijhalovic da inizio novembre. Anzi, sarebbe più giusto dire affidatisi ai gol a raffica del rinato goleador Di Vaio, che ha timbrato il cartellino ben 19 volte (sui 31 gol totali della squadra) ed è l'unico attaccante d'una squadra in lotta per salvarsi presente nelle prime posizioni della classifica cannonieri. Chissà dove sarebbe la squadra della presidentessa Menarini se non ci fosse l'ex Juventus... Gli emiliani (che hanno la seconda peggior difesa assoluta), saranno artefici del loro destino in tutto e per tutto, visto che sono gli unici ad avere 5 gare interne e 4 esterne, oltre a potersi apertamente giocare tutti gli scontri diretti fra la 15^ e la 18^ di ritorno: Reggina e Lecce in casa; Toro e Chievo in trasferta. Nessuno ha il coltello dalla parte del manico come gli emiliani.Alla ripresa: trasferta in casa della Roma.
Torino | Pessima stagione quella dei granata, che con Camolese hanno arruolato il terzo tecnico in questa stagione (il quarto in 4 anni). De Biasi e Novellino hanno portato a casa scarsi risultati, oltre a 15 sconfitte e nemmeno lo stralcio d'una vittoria esterna.
Il nuovo tecnico, con una squadra reduce da 3 ko di fila, s'è detto a pronto alla mission impossibile, che prevede pure trasferte a domicilio di Milan, Fiorentina, Napoli e Roma. In un calendario di ferro, l'unico appiglio per una disperata salvezza potrebbe essere lo scontro, all'Olimpico, contro il Bologna alla quart'ultima giornata.
Ma va cambiato radicalmente atteggiamento, urge il classico, e storico, cuore Toro, che sappia venir fuori da una posizione difficilissima. Alla ripresa: sfida esterna a Palermo.
Lecce | Al «Via del Mare» non vince da settembre, ma in questo finale dovrà cercare il miracolo della salvezza proprio fra le mura amiche. Lontano dal Salento, infatti, il programma riserva sfide con Milan, Juve, Roma e Genoa.
Per i giallorossi, che sono la squadra con più pareggi all'attivo (ben 12 su 24 punti fatti in totale), solo uno lo scontro diretto: a Bologna, al cospetto dei rossoblu. Servirà, quindi, gettare il cuore oltre l'ostacolo, tentare imprese che eufemisticamente appaiono titaniche.
Da migliorare, e tanto, la fase difensiva, visto che i pugliesi hanno incassato ben 48 reti e, oltre alla Reggina, nessuno ha fatto peggio. Alla ripresa sarà di scena contro il Milan, a Milano.
Reggina | Sono in tanti a considerarla già con un piede e mezzo in B e vien difficile cercare di smentire, visti i soli 20 punti in classifica. I calabresi di Orlandi, che non possono certo vantare peggior difesa e peggior attacco (solo 22 gol fatti), sono la squadra che ha vinto di meno, con soli tre «hurrà» all'attivo.
Alla quint'ultima sarà di scena a Bologna, per il resto riceverà Genoa e Juventus, avendo poi sfide contro compagini che ormai hanno ben poco da chiedere a questa annata (vedi Lazio, Atalanta, Sampdoria). A parte tutto, urge un miracolo soprannaturale. Alla ripresa, fra le cinque, sarà l'unica a giocare in casa, ricevendo il Genoa orfano di Milito.