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COPERTINO | Arriva la condanna per gli assassini di Salvatore Brizio Camisa. Mario Tartaglia, 59 anni, e Gabriella Leone, di 37 anni, tutti e due di Lecce sono stati condannati a trent'anni di carcere perché responsabili di omicidio volontario premeditato. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato, e la sentenza è stata emessa dal Tribunale di Lecce che li ha giudicati in primo grado. Salvatore Brizio Camisa fu ucciso con diverse coltellate all'interno di un casolare abbandonato che si trova fra le campagne di San Pietro in Lama e Copertino nel mese di luglio di due anni fa.
Alla base dell'estremo gesto ci sarebbero state richieste estorsive ma anche l'induzione alla prostituzione. Per questi motivi, il gup Andrea Cazzella ha accreditato le richieste avanzate da parte dell'accusa. La donna sarebbe stata costretta a prostituirsi, e questa prevaricazione avrebbe portato Tartaglia (che nel frattempo aveva intrapreso una relazione con Leone) a preparare una trappola a Brizio Camisa.
L'uomo sarebbe stato condotto con una scusa all'interno del casolare, dove poi ha trovato la sua morte. A lui, avrebbero riferito di aver ricevuto una partita di droga. Poi quando ha raggiunto il casolare, con un coltello dalla lama lunghissima, di 25 centimetri (presa dal negozio di casalinghi «Del Coco» di Lecce), gli avrebbe affondato i fendenti coi quali in pochi minuti Camisa è deceduto. Inoltre, Tartaglia avrebbe portato con sé appresso due coltelli e una sbarra in metallo, che avrebbe custodito all'interno del casolare.
Perché in conto Tartaglia avrebbe messo avrebbe messo anche l'eventuale difesa da parte di Camisa, che invece ha trovato subito la morte, a seguito delle ventisei coltellate che gli hanno provocato la morte. L'uomo, rappresentato nella parte offesa dall'avvocato Anna Maria Ciardo, fu colpito tanto al cuore e all'arteria principale, l'aorta, quanto in altre parti del corpo, dove c'erano gli organi vitali.
La condanna, dunque, è arrivata in primo grado nonostante da parte della difesa si potè contare su un incidente probatorio, per dimostrare l'incapacità di intendere e di volere. Ora si dovrà attendere un risarcimento danni che verrà deciso in sede civile.
Mario Tartaglia e Gabriella Leone erano difesi dagli avvocati Diego Cisternino e Pantaleo Cannoletta. Il giudice, per la sentenza, non ha tenuto conto dunque delle attenuanti generiche.