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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 13/03/2009 | CRONACA
L'ACCUSA | False dichiarazioni e attestazioni all'autorità giudiziaria, e sostituzione di persona
«Assunti in un negozio» per tornare a Cavallino.
Ma i documenti sono falsi, scattano tre denunce
La scoperta l'hanno fatta i carabinieri della stazione di Cavallino. Tre persone (un 31enne ai domiciliari in Emilia Romagna, la sua consorte 32enne, e un terzo del posto) avrebbero falsificato alcuni documenti destinati all'autorità giudiziaria per tornare in città.

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CAVALLINO | Avevano falsificato documenti per cercare di ottenere la revoca dei domiciliari. La documentazione, che è stata prodotta da un uomo di Cavallino, non ha convinto i carabinieri, che quando hanno accertato la sua posizione (l'uomo ha riferito di essere stato assunto in un negozio), si sono accorti che i documenti erano falsificati. E sono stati denunciati. Le indagini furono avviate nei primi giorni di marzo.

I carabinieri della Compagnia di Lecce hanno voluto far luce sulla veridicità della documentazione che un uomo originario di Palermo, ma domiciliato a Cavallino, di 31 anni, aveva presentato all'autorità giudiziaria, e coi quali chiedeva che gli arresti domiciliari che stava scontando in un comune del nord Italia, gli fossero revocati. A lui, e alla sua compagna, di 32 anni, leccese, anche lei sottoposta alla misura di restrizione.

A corredo di tutto questo, c'era pure un'altra richiesta, che l'uomo aveva avanzato, e cioè quella che il suo domicilio fosse trasferito nel comune di Cavallino, proprio il comune dove l'uomo avrebbe trovato il lavoro come impiegato all'interno di un esercizio commerciale.

I militari della stazione di Cavallino, dunque, a seguito di indagini, hanno scoperto che un'altra persona, un 32enne di Cavallino, aveva realizzato alcuni documenti falsi, probabilmente d'accordo con l'uomo sottoposto ai domiciliari. Su quei documenti c'era la firma del titolare di un negozio del paese. Un'attestazione, con la quale l'imprenditore diceva di aver assunto N.F. detenuto in Emilia Romagna, nel suo negozio assieme alla sua compagna. Ma di quell'attestazione il titolare, che è stato ascoltato dai carabinieri, non sapeva nulla.

Quando i carabinieri gli hanno fatto vedere il documento, lui è caduto dalle nuvole. Per questo, tutti e tre, e cioè il 32enne detenuto in Emilia, la consorte 32enne, e l'altro volto delle forze dell'ordine 32enne, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica. Ora sono accusati dei reati di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria e sostituzione di persona in concorso tra loro.

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