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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 11/03/2009 | CRONACA
CRONACA | Gli inquirenti cercano di risalire ai presunti «compari» del «Setola salentino»
Interrogato l'ex latitante salentino Caramuscio.
Bocca chiusa alle domande sulla sua latitanza
È stato interrogato nella giornata di oggi, alla presenza del giudice Maurizio Saso, del pubblico ministero, Guglielmo Cataldi e dell'avvocato difensore dell'uomo Pantaleo Cannoletta. Salvatore Caramuscio, 41enne di Surbo, era tra i 100 più pericolosi d'Italia.

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LECCE | Si è svolto nella giornata di oggi, cosi come previsto, l'interrogatorio dell'ex latitante, inserito nella lista dei 100 più pericolosi d'Italia, Salvatore Caramuscio, 41enne di Surbo. L'interrogatorio si è svolto nel carcere di Lecce «Borgo San Nicola», di fronte al sostituto procuratore Guglielmo Cataldi, al giudice delle indagini preliminari Maurizio Saso e alla presenza dell'avvocato difensore del 41enne Pantaleo Cannoletta. «Scaramao», cosi come veniva chiamato, si è discolpato di tutte le responsabilità inerenti ai presunti amici che lo avrebbero aiutato nel periodo di latitanza, cosi come sospettato dagli inquirenti. L'uomo è accusato di estorsione in concorso ed aggravata dallo stampo mafioso. Lo scorso novembre vennero strette le manette ai polsi dei leccesi Roberto Nisi, Gianluca Negro e Angelo Corrado. Secondo l'accusa questi ultimi tre sarebbero stati i mandanti di Caramuscio per estorcere denaro a Giuseppe Maroccia, vicesindaco e imprenditore. La somma, oltre 50mila euro, sarebbe stata utilizzata per la latitanza del 41enne.


Sono ancora in cerca i tre presunti «compari» di Caramuscio, lo stesso ha affermato che le richieste sarebbero state messe in atto per motivi personali e che il terzetto non centrava a nulla. Il «Setola salentino» ha taciuto alle domande che riguardavano la sua latitanza. Caramuscio è stato bloccato alle prime luci di domenica scorsa a Cassano Murge, nel barese, dove era intento a spostarsi per un'altra località. L'uomo, ritenuto riserva dei primi trenta personaggi pericolosi ricercati in Italia, è stato preso in tempo, molto probabilmente, infatti, stava per lasciare il barese per destinarsi un'altra località, sentendosi gli inquirenti con il fiato sul collo probabilmente. Caramuscio è stato fermato in tempo grazie ad una ricerca basata su strumenti elettronici, che hanno permesso di identificare il punto il cui il suo telefonino emanava il segnale.


Il 41 enne si trova ora richiuso in una stanza di massima sicurezza del carcere. Mentre dall'esterno gli agenti continuano a lavorare cercando di capire se ci fossero e quali sarebbero le persone che hanno aiutato Caramuscio a latitare e come mai l'ex latitante si trovasse senza soldi e senza denaro.

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