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CASTRO | Si continua ad indagare, nell'ambito giudiziario, sul crollo avvenuto a Castro lo scorso 31 gennaio. Ora da parte della Procura di Lecce è stato rilasciato l'effettuazione di un accertamento tecnico, che servirà a capire quali siano state le cause del crollo dei 10 stabili. Intanto sono stati avviati i primi avvisi di garanzia, dove è stata ipotizzata per 14 persone l'accusa di disastro colposo. Ora si spera che nel corso di queste indagini, col fatto che sono stati emessi gli avvisi di garanzia, le cose cambino, che emergano particolari utili per cercare di attribuire le colpe ai responsabili. Al momento risultano iscritti nel registro degli indagati alcuni commercianti coinvolti nel crollo, proprietari delle abitazioni crollate e alcuni responsabili degli uffici comunali. Ora il titolare dell'indagine, Maria Consolata Moschettini, ha fissato per il 23 marzo un nuovo accertamento per stabilire se siano in regola le carte che riguardano i lavori di manutenzione degli immobili, prima che crollassero. Per giungere a conclusione di ciò si terrà contro anche di un'informativa giunta sul tavolo del magistrato, realizzato da esperti che hanno cercato di capire le cause del crollo. Fortunatamente in crollo avvenuto in piazza Dante a Castro non provocò morti, ma soltanto poco più di 20 feriti. Nell'ultima fase giudiziaria, il titolare dell'indagine ha affidato ad Amedeo Vitore, esperto in costruzioni armate e docente presso l'università di Ingegneria di Bari, e all'ingegnere Fabrizio Palmisano e a Carlo Vigiani, esperti di geologia, un'appurata relazione sulle cause del crollo. Ora bisognerà attendere che emergano nuovi particolari sull'indagine, utili per Moschettini a prendere nuove decisioni sul fronte giudiziario.