SPECCHIA | Era da un po' che non si sentiva parlare di furti di rame. Ma pare che due, da un po' di tempo, nel paese, avessero cominciato a collezionare tubi di rame, che come si sa, hanno un loro valore. Tubi presi da strutture comunali, in un momento in cui non c'era gente che li potesse disturbare. I carabinieri, raccolte alcune testimonianze, sono riusciti a chiudere il cerchio attorno a due avventori, a seguito di una denuncia che un architetto del Comune, responsabile dell'ufficio tecnico, aveva sporto presentandosi in caserma.
Un modus operandi analogo, che ora ha portato i militari ad accusare due cittadini del posto dei due reati più grossi che erano stati perpetrati giorni prima. Uno all'interno della piscina comunale (l'ultimo episodio), l'altro all'interno della casa di riposo per gli anziani (episodio analogo, avvenuto qualche tempo prima). L'architetto del Comune, la denuncia l'aveva fatta nei primi giorni di marzo, presentandosi in caserma per denunciare il furto di numerosi tubi di rame che erano stati sottratti proprio dal cantiere della piscina comunale, che proprio in questo periodo è in fase di realizzazione. I tubi non venivano semplicemente trafugati dal cantiere, ma venivano divelti dalla pavimentazione e dai muri nonostante fossero stati messi in opera.
Le strutture in cemento, i due avventori, le spaccavano con mazzette di ferro e con l'ausilio di picconi. Ora, i carabinieri della stazione di Specchia, dopo aver chiuso accurate indagini investigative, sono riusciti a identificare i presunti autori in S.P.R., 35enne, di Specchia, e in M.A., 34enne, di Tiggiano. I due, che forse (ma questo sarà da verificare) agivano su ordine di qualche mandante, erano stati notati da diversi testimoni (tutti ascoltati dai carabinieri) aggirarsi nei dintorni degli edifici gravemente danneggiati.
Ma andiamo con ordine. Il primo furto, i due l'hanno perpetrato all'interno della casa di riposo per gli anziani, che pochi giorni fa era stata completamente devastata e svuotata di tutti i tubi di rame. Secondo episodio, come detto, quello all'interno della piscina in costruzione. Tubi sottratti non senza aver prima divelto la pavimentazione e i muri. I carabinieri della stazione di Specchia, sotto la guida della Compagnia di Tricase, del capitano Andrea Bettini, in breve tempo sono riusciti a risalire ai presunti autori della razzia. S.P.R. e M.A. sono stati visti da testimoni muoversi proprio lì vicino.
Tanto è bastato (per i carabinieri che hanno capito di avere a che fare con conoscenze di vecchia data), che a seguito di una perquisizione a casa di tutti e due, sono riusciti a rinvenire buona parte del materiale sottratto. Materiale che, ovviamente, è finito sotto sequestro. Per questo motivo, i militari hanno ritenuto opportuno denunciarli a piede libero, con le accuse non solo di ricettazione e furto aggravato e continuato ai danni dell'amministrazione comunale di Specchia, ma anche di danneggiamento per aver distrutto le strutture in cemento. La refurtiva sequestrata è stata restituita al legittimo proprietario.