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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 07/03/2009 | CRONACA
CRONACA | Tre anni e sei mesi da trascorrere nella casa circondariale di Rebibbia
Sceglie la Germania come luogo di latitanza.
Arrestato gallipolino dopo 5 anni di ricerche
Sono stati i militari di Gallipoli a condurre le indagini in tutti questi anni. Francesco Barba, 40enne, gallipolino, in latitanza dal 2003, è stato arrestato dai colleghi tedeschi per violenza sessuale su minore, minacce ed ingiuria. Pena che ora dovrà scontare.

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GALLIPOLI | Arrestato in Germania latitante salentino. Si tratta di Francesco Barba, 40enne, gallipolino, latitante dal giugno 2003. L'uomo avrebbe lasciato il Salento, volando dall'Italia per sottrarsi dal provvedimento, emesso in data 3 giugno 2003, con il quale si prevedeva il suo arresto poichè Barba era ritenuto responsabile di violenza sessuale su minore, minacce ed ingiuria. In questi anni di latitanza i carabinieri della compagnia di Gallipoli hanno posto in essere innumerevoli attività di indagine sino a quando, i primi giorni di febbraio, i militari della stazione di Gallipoli sono riusciti a raccogliere preziosi elementi dai quali si è risaliti al luogo dove si stava rifugiato in questi anni di latitanza.


In Germania, a Monaco di Baviera. Ecco la città scelta da Barba per trascorrere serenamente gli anni di latitanza. I carabinieri della stazione di Gallipoli, tramite attività di natura tecnica, unitamente a numerosi pedinamenti, sono riusciti ad individuare l’indirizzo preciso della sua abitazione in Germania. A questo punto il dato è stato comunicato dagli stessi militari alla direzione centrale della polizia criminale, servizio per la cooperazione internazionale di Roma, l'Interpol, che lo ha girato alla polizia tedesca competente per territorio, la quale lo ha tratto in arresto.


A seguito di estradizione, all'aeroporto di Fiumicino, è stato definitivamente arrestato dalla polizia di frontiera, presso lo stesso scalo aeroportuale. A seguito delle formalità di rito effettuate a Roma, Barba è stato consegnato al personale della polizia penitenziaria della capitale e associato presso la casa circondariale di Rebibbia dove dovrà scontare una pena residua di 3 anni e mesi 6 di reclusione.


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