GALLIPOLI | Si ritorna a parlare dell'incendio che si è sviluppato nella giornata di ieri a Gallipoli, in via Aquila. Le fiamme si sono sviluppate nel pomeriggio all'interno di una struttura adibita in passato ad un magazzino di elettrodomestici. Le intense fiamme e la nube di fumo ha costretto i vigili del fuoco a far evacuare le famiglie residenti nella zona, circa venti. Nei confronti del proprietario dello stabile usato dalla ditta Bi.emme, i poliziotti del commissariato di Gallipoli, guidati dal vicequestore Leo Nicolì, è scattata una denuncia. Infatti, Mimmo Brunetti, 57enne del posto, pensionato, è accusato di incendio colposo e detenzione abusiva di materiale infiammabile ed esplodente. L'incendio avrebbe causato il peggio, evitato dal tempestivo intervento dei vigili del fuoco. Gli stessi che, insieme ad altri esperti, stanno ancora indagando sulle possibili cause che hanno fatto sviluppare le fiamme. Al momento si presume che a far scattare l'incendio sia stato un corto circuito, causato, forse, dal 57enne che avrebbe messo in funzione una lavatrice per vedere se funzionava.
Nel pomeriggio di ieri fortunatamente solo tanta paura per i residenti vicini, che si son visti davanti una scena incredibile, infatti, se le fiamme avessero raggiunto il materiale infiammabile custodito nel deposito retrostante, situato in via Reggio Calabria, si sarebbe potuta verificare una tragedia. Infatti, subito dopo aver domato le fiamme, sia gli agenti che i vigili del fuoco, hanno recuperato e portato fuori otto bombole di gpl non completamente piene, ma che quel poco contenuto all'interno avrebbe potuto causare il peggio. All'interno del locale, quindi, sono stati rinvenuti 200 litri di gasolio conservato in alcuni bidoni di plastica, due bombole di anidrite carbonica, due di acetilene e due di ossigeno.