TORRE PALI (SALVE) | Una misteriosa macchia rossa minaccia la costa jonica salentina. Tanto che nell giornata di oggi sono arrivate più segnalazioni alla Guardia Costiera. La prima da parte di un motopeschereccio in navigazione nelle acque antistanti la località di Torre Pali. La seconda invece, che ha raggiunto anche la sede del Commissariato di polizia di Taurisano, è giunta da Torre San Giovanni, dove un gruppo di persone si è accorta che il mare era completamente ricoperto dalla sostanza misteriosa. Raccolte le segnalazioni, i militari della Capitaneria di porto di Gallipoli, diretti dal capitano di fregata, Giovanni Scattola, hanno immediatamente raggiunto la zona a bordo di una motovedetta, e hanno prelevato alcuni campioni di acqua in cui era presente la sostanza. Campioni che sono stati mandati alla sede operativa dell'Arpa di Lecce, che ora dovrà analizzarli e svelare il mistero.
La chiazza rossa si è scoperta questa mattina, come detto, da parte dell'equipaggio di un motopeschereccio in navigazione nelle acque antistanti la località di Torre Pali, nel comune di Salve. Una chiazza densa, dell'estensione di circa un miglio quadrato e di colore rossastro, che si trovava a circa due miglia dalla costa. Ovviamente, un pericolo per il mare, che ha allertato tanto i militari della Guardia costiera quanto i cittadini e curiosi che hanno tentato di capire la natura di quella sostanza.
E nonostante i campioni prelevati dalla motovedetta Cp 886 della Guardia Costiera di Leuca, che ha lavorato sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Gallipoli, non si è riusciti ancora a capire con precisione di quale sostanza si tratti. Le analisi di rito che svolgeranno sui campioni gli specialisti dell'Arpa, sono quelle batteriologiche e chimiche, e solo i loro risultati permetteranno di capire quali debbano essere le contromisure per scongiurare che il pericolo si propaghi. Contromisure che saranno intraprese (ai sensi della legge 979 dell'82) solo qualora si tratti di un pericolo evidente.
I militari di Gallipoli hanno avanzato alcune ipotesi. Per esempio quella che si tratti di uno sversamento accidentale di vernici antivegetative, proprio sulla base degli avvenimenti registrati in questi giorni lungo le coste pugliesi e del foggiano, oltre che del brindisino. Ma c'è anche una seconda ipotesi, che sembrerebbe più accreditata. E cioè quella analoga all'episodio verificatosi non molto tempo fa. Una trentina di giorni addietro, infatti, ci fu un episodio analogo che smonterebbe la prima ipotesi, cioè quella di un pericolo che arriva dall'Adriatico. Mucillagine. Ipotesi, quest'ultima, meno difficile da arginare. Qualora si trattasse di un fenomeno mucillaginoso, infatti, non ci sarebbe pericolo per gli avventori del mare.
Quei microrganismi non sarebbero tossici per la natura umana, tanto che in questo periodo accade che si vedano nei mari del Mediterraneo. «Noctiluca Scintillans» è il nome del microrganismo, parole che significano «Luci scintillanti della notte». Tuttavia è possibile, spiegano dalla Capitaneria di Porto, che la chiazza che prosegue il suo tragitto verso nord, in direzione della costa di Gallipoli, possa disperdersi naturalmente, ma solo qualora l'assenza di vento e il mare calmo diano spazio, come da previsione, nei prossimi giorni, a un notevole rinforzo dei mari e dei venti che soffieranno forte da scirocco. Solo in questo modo, dunque, la chiazza potrebbe disperdersi. In attesa di chiarire quello che fino ad ora è ancora un mistero, dalla Capitaneria di porto la raccomandazione è quella di segnalare alla sala operativa ogni fenomeno di questo tipo, anche se di dimensioni apparentemente non rilevanti.