ORTELLE | Si torna a parlare delle vittime che il vortice della droga ha risucchiato. Sembrava tutto tranquillo, una serata come tante per la moglie di Cesare Lanzilao, che aveva salutato per l’ultima volta il marito sulla porta di casa. L’uomo si è diretto verso la macchina con una borsa nella quale teneva ben nascoste siringhe e soluzione fisiologica per diluire la droga. Il 38enne disoccupato di Ortelle è stato ucciso da una overdose di eroina, al momento dell’arrivo i carabinieri della locale stazione di Nociglia e della compagnia di Maglie capitanate dal maggiore Andrea Azzolini hanno trovato la terribile sorpresa. Non c’era più nulla da fare per il corpo senza vita dell’uomo che si ritrovava adagiato sul sedile anteriore dell’auto, precisamente al posto guida accanto a lui gli strumenti di morte: una siringa, un laccio emostatico ,della soluzione fisiologica e la borsa usata dall’uomo per nascondere gli oggetti. Il cadavere dell’uomo si trova ora presso l’obitorio dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce a disposizione del magistrato di turno Guglielmo Cataldi che oggi darà il compito al medico legale Alberto Tortorella di eseguire un ispezione cadaverica o un autopsia in alternativa.
Teatro della scabrosa vicenda stata la via vecchia di San Cassiano, una strada periferica, buia ed isolata, il luogo ideale per non essere disturbati. Dopo non aver più fatto ritorno a casa neanche per cena, i familiari dell’uomo si sono preoccupati. In particolare la madre di lui, originaria di Nociglia ha dato l’allarme chiamando il 113, da qui poi, sono partite le ricerche dei carabinieri di Nociglia. Così la macchina è stata ritrovata accostata e parcheggiata in un campo e il corpo dell’uomo, di Ortelle, accasciato senza vita con un laccio emostatico ancora legato al braccio e gli evidenti ematomi violacei su tutto il braccio, ciò conferma il fatto che l’uomo si sia drogato iniettandosi la droga direttamente nel sangue. Una dose eccessiva di eroina l’avrebbe stroncato, bloccando poco a poco tutte le sue funzioni vitali e addormentando l’uomo in un sonno senza più risveglio. Attualmente sono al vaglio le ipotesi della morte di Cesare Lanzilao che doveva essersi iniettata una dose sporca sicuramente tagliata con qualche sostanza nociva e altamente cancerogena. Le indagini dei carabinieri della Compagnia magliese, sono in corso nel tentativo di risalire al suo giustiziere: il venditore della dose mal tagliata.