CASTRIGNANO DEI GRECI | Due anni di carcere per Bruno Donateo, 51enne di Castrignano dei Greci. L'uomo venne arrestato lo scorso 7 luglio con le mani nel sacco, mentre coltivava della marijuana in un luogo al quanto insolito: il cimitero. In questo caso l'uomo poteva agire con tranquillità nel corso della sera, indisturbato e pensando di non essere mai scoperto. Ogni sera, al calare dell'oscurità, andava al cimitero. Non per pregare sulle lapidi dei suoi cari, ma per occuparsi indisturbato della coltivazione di marijuana che aveva allestito sulla terrazza del portone monumentale d'entrata. Ma nonostante questo piano ingegnoso, secondo cui nessuno avrebbe potuto vederlo, o sentirlo, Bruno Donateo, un 51enne, senza occupazione, di Castrignano dei Greci, già noto alle forze dell'ordine per questioni inerenti le sostanze stupefacenti, è stato arrestato perché colto in flagranza di reato.
L'operazione, condotta dagli uomini della stazione di Martano, è partita nella mattinata del 7 luglio, quando, insospettitosi dai movimenti dell'uomo nelle ore serali, e immaginando che nascondesse qualcosa, gli agenti hanno effettuato un sopralluogo. Hanno così rinvenuto, sul tetto dell'entrata del cimitero, 47 piante di marijuana di varia altezza, un impianto «a goccia» formato da tubi in gomma e vari bidoni in plastica di grosse dimensioni ed un tubo che serviva a portare l'acqua sul tetto. Hanno così deciso di aspettare che, a farsi avanti, fosse proprio l'autore di quell'impianto, una loro vecchia conoscenza, per poterlo cogliere con le mani nel sacco. E così è stato. Donateo, alle 20,17, sarebbe arrivato a bordo della sua bicicletta, vicino al cimitero e, dopo essersi assicurato che dentro non ci fosse nessuno che potesse vederlo, avrebbe fatto il giro dalla parte posteriore e, abbandonando la bici dietro una cappella, si sarebbe arrampicato sul muro di cinta per poi accedere al tetto mediante una scala a pioli. Alle 20,40 circa, gli agenti, dopo aver visto questa scena, appostati non lontano, hanno così deciso di intervenire. Hanno quindi raggiunto e circondato l'uomo che, vedendosi scoperto, avrebbe tentato, senza successo, di scappare. Preso, è stato portato alla stazione dei carabinieri. Il materiale rinvenuto sul tetto, che si trovava ad un'altezza di circa 11 metri, invece, è stato sequestrato con l'aiuto di un camion ed una gru: la scala utilizzata per arrampicarsi e la bicicletta, le piante, i bidoni di acqua, i vasi e l'attrezzatura per la coltivazione delle piante sono ora tutti a disposizione dell'autorità competente.
Donateo venne associato presso la casa circondariale del nuovo complesso di Surbo, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Le aveva pensate proprio tutte e forse credeva che del suo impianto geniale, che funzionava solo di notte per non fare insospettire i visitatori del cimitero, nessuno si sarebbe mai accorto, eppure ora dovrà vedersela con una pesante denuncia per coltivazione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Dopo aver accertato la gravità del reato, Donateo è stato giudicato in sede penale. Per la fase processuale, il 51enne, che ha scelto il patteggiamento, era difeso dal legale Donato Amato.