CARMIANO | Si sono concluse nella giornata di oggi le indagini preliminari che riguardavano la morte di Roberto Ianne, 21enne, studente di Carmiano, iscritto alla facoltà di Lettere e filosofia. In un primo momento si è pensato che la morte fosse stata provocata da una pizza. Ora sul registro degli indagati, però, compaiono tre nomi. Si tratta di Anna Rita Tricarico, 42enne, di Gallipoli, Angela Calcagnile Tarantino, 51enne di Copertino, e Paolo Martina, 27enne, anche lei di Copertino. I fatti risalgono allo scorso 3 agosto 2007. Una sera d'estate la giovane avrebbe deciso si regalarsi una pizza. Proprio quella che fino a poco tempo fa era stata considerata la pietanza che l'avrebbe fatta morire a causa di una indigestione, alimentata dall'ingerimento di una gelata granita alla menta, di quelle però realizzate con i concentrati preparati, che all'interno contenevano del latte. Proprio quel latte che avrebbe provocato una reazione allergica tanto da affaticare Ianne a respirare. Infatti, si è iniziato da un insufficienza respiratoria e crisi di bronco spasmo con una conseguenza shock anafilattico. Tricarico sarebbe la titolare dell'esercizio commerciale «Accademia del gusto», proprio il locale dove Ianne avrebbe preso la granita. Secondo l'accusa, tra gli ingredienti del preparato di granita, non vi era il latte. Inoltre, secondo il racconto dei testimoni, il giovane avrebbe più volte chiesto alla proprietaria se all'interno vi erano derivati di latte, in quanto era allergico e pare che la stessa donna avrebbe assicurato al 21enne che non vi era nessuna traccia di latte, assicurandolo sull'acquisto della sostanza. Nel registro degli indagati vi è anche l'infermiera professionale del pronto soccorso estivo di Torre Lapillo. Secondo quanto raccolto nella fase delle indagini preliminari, Martina non avrebbe prestato un tempestivo intervento, vista anche la gravità del caso, in quanto Ianne era in condizioni respiratorie assai difficili. La stessa infermiera che non chiese l'intervento dei medici del più vicino ospedale, somministrando a Ianne i medicinali di emergenza, che comunque non son serviti a rianimarlo. Il nome di un altro medico compare nel registro degli indagati, quello di Tarantino Calcagnile, la donna che prestava soccorso sull'ambulanza del 118, accusata di non aver somministrato del cortisone. I tre presunti responsabili della morte del 21enne sono difesi dai legai Giuseppe Bonsegna, Antonio Romanello e Fabrizio Ferilli.