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LECCE | Il decesso risale al 10 febbraio scorso. Nella giornata di oggi si è svolta l'autopsia sul corpo della donna che morì nella stanza del «Vito Fazzi» di Lecce. Si tratta di Luigia Vita Stifani, 48enne, di Galatina. Il medico legale si è riservato cinque ore per cercare di capire le cause della morte della donna, avvenuta dopo una lunga agonia. Secondo il medico Roberto Vaglio, la donna è morta a causa di una peritonite, avvenuta nel reparto di rianimazione del nosocomio leccese. Durante l'autopsia il medico avrebbe trovato una ferita chiusa, con una cucitura di sei centimetri. A seguito dell'esame necroscopico si evince che le operazioni sarebbero state eseguite senza complicazioni. Ora bisognerà accertare le cause del decesso, quale complicazione sia avvenuta durante la fase post-operatorio.
Oltre all'autopsia del medico legale, la Procura di Lecce ha chiesto una copia delle cartelle cliniche della Stifani. La documentazione giungerà dal nosocomio «Gemelli» di Roma, infatti, proprio lì la donna si sarebbe sottoposta all'intervento. Ora bisognerà stabilire tutta la fase del ricovero fino all'operazione avvenuta, per accertare che i medici non abbiano tralasciato qualche particolare, anche durante la fase degli accertamenti o che proprio qualche particolare emerso nella fase prima dell'intervento, sia sfuggito ai medici quando adoperavano i ferri. La salma, dopo l'autopsia, è stata consegnata ai parenti. Intanto, per quanto riguarda la prassi giudiziaria, il fascicoli rimane aperto contro ignoti, su disposizione del pubblico ministero. Al momento nessun nome è stato segnato nel registro degli indagati.
A far partire la macchina investigativa è stata una denuncia-querela presentata dal marito della donna, che morendo ha lasciato due figli, uno di 22 e l'altro di 14. L'intervento riguardava un dimagrimento, la donna si mise sotto i ferri nel giugno scorso presso l'ospedale di Roma. L'operazione effettuata, per i medici, non è di molto conto, si tratta, infatti, di una riduzione del tratto assorbente della pancia. In un primo momento le cose sembrava che andassero per il verso giusto ma, un dolore all'addome, ha costretto la donna a recarsi nuovamente a Roma. Giunse nel Salento con una situazione clinica abbastanza complessa, tanto da essere ricoverata presso il reparto di rianimazione del nosocomio leccese, giungendo poi al decesso.