LECCE | Due indiani ed un pakistano, approfittando anche della poca presenza in giro di persone, in modo da non dare nell’occhio, danno inizio ad un diverbio. I tre, tutti regolarmente presenti sul territorio nazionale ed incensurati, hanno iniziato a litigare. Una parola dopo l’altra, un rifiuto, qualche insulto di troppo e dopo pochi minuti i tre si stavano già malmenando. Così, intorno alle 13 di ieri, in una zona centrale della città all’angolo di Via Duca Degli Abruzzi, è scoppiata una furiosa rissa tra due indiani ed un pakistano. Gli stranieri sono da tempo residenti a Lecce dove l’autore del reato, il pakistano Saijad Hussein, 43enne, svolge l’attività di commerciante. Questa è la dinamica. I due indiani, diretti verso piazza Sant’Oronzo, hanno incontrato, all’altezza di Via Duca Degli Abruzzi, il pakistano, che ha iniziato a inveire contro uno di loro rivendicando una somma di denaro che questi doveva ad un suo amico. Dal diniego di questa somma che l’indiano sosteneva non dovuta, è scaturita una escalation di comportamenti delittuosi: all’indiano gli è stato strappato con violenza il telefonino, allo scopo di impedirgli di chiamare la polizia. Sono seguite poi minacce e continue richieste di restituzione della somma di denaro oggetto del contendere. Infine, dopo il tentativo di allontanamento dei due malcapitati, che dichiaravano ad alta voce di volersi recare in Questura per denunciare il fatto, il pakistano li ha nuovamente raggiunti alle spalle e ha sferrato con violenza una serie di pugni sulla testa dell’indiano, che egli riteneva avere un debito con un suo amico. Il malcapitato è caduto a terra, ma rialzandosi prontamente ha schiaffeggiato il suo aggressore. La colluttazione si è interrotta solo grazie all’intervento degli operatori delle volanti, intervenuti tempestivamente per sedare gli animi. I cittadini extracomunitari, dopo le prime cure prestate dal personale del 118, sono stati accompagnati presso gli Uffici della Questura per la redazione degli atti. Qui, a seguito di una perquisizione personale, si è rinvenuto addosso al pakistano il telefono cellulare sottratto con violenza alla vittima. Dinanzi all’evidenza dei fatti si è proceduto, su autorizzazione dell’autorità giudiziaria competente, agli arresti domiciliari del pakistano per il reato di rapina aggravata. (rob. z.)