LECCE | La fase giudiziaria è iniziata nei confronti di Angelo Maria Chiriatti, 53enne, di Lecce, il finto prete pedofilo arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continua, avvenuta tra Brindisi e Bari. Nella mattinata di oggi, il finto sacerdote è stato interrogato davanti al gip Giulia Romanazzi, per la convalida del fermo. La storia è balzata anche agli organi di stampa nazionali. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'uomo si faceva chiamare «Padre Pietro Maria», raccontando di essere sacerdote e fondatore della comunità missionaria «Missionari di nostra Signora della Cava». In realtà per la curia l'uomo non era un prete e invece per gli inquirenti era un pedofilo. Infatti, Chiriatti avrebbe commesso delle violenze ai danni di cinque ragazzi tra 10 e 17 anni, tre dei quali sono fratelli.
L'uomo, durante l'interrogatorio, si sarebbe difeso rigettando tutte le accuse che gli sono state rivolte. Le violenze si sarebbero consumate l'estate scorsa ad Alberobello. Dalle indagini è emerso che il finto prete avrebbe pagato i minori, minacciandoli, costringendoli a non parlare con nessuno di quanto accadeva. Le prestazioni costavano dalle cinque alle venti euro. Tutto è stato segnalato da un'assistente sociale che ha fatto partire le indagini. Dopo una dettagliata indagine, gli agenti della squadra mobile di Bari, hanno tratto in arresto, nei giorni scorsi, l'uomo. L'avvocato Michele Iaia, attualmente non ha chiesto l'alleggerimento della misura cautelativa in carcere.