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CAVALLINO | Mozzarelle scadute, pronte per un ritorno sul mercato. Bloccate dai carabinieri durante un controllo, che è stato realizzato anche in altre due aziende, nelle quali è stata trovata qualche irregolarità. In due giorni di controlli nelle diverse fabbriche, i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, e del Nucleo Anti Sofisticazione di Lecce, in alcuni caseifici di Lecce e provincia hanno trovato prodotti alimentari derivati del latte scaduti. Una delle tre ditte si trova in via Vecchia Frigole. La violazione riscontrata dai carabinieri riguarda l'inadeguatezza delle procedure di autocontrollo, perché invece di smaltire i prodotti scaduti o invenduti ritirati dal mercato, venivano donati, senza la prescritta autorizzazione da parte dell'autorità sanitaria ai canili. Un altro caseificio si trova invece, nella zona di piazza Mazzini, nel centro di Lecce.
Lì, i carabinieri del Nil hanno contestato una violazione da parte del titolare che avrebbe omesso o effettuato registrazioni in maniera inesatta sul prospetto di paga. Inoltre, al lavoratore, al momento dell'assunzione, avrebbe omesso di consegnare una dichiarazione sottoscritta contenente i dati della registrazione. In una violazione, nei confronti di un lavoratore anzichè essere assunto con un contratto full-time, è stato impiegato con un contratto part-time. In questo modo il datore di lavoro avrebbe dato una retribuzione inferiore rispetto al dovuto, pagando di conseguenza meno Inps e Inail. Al momento del controllo, i Nas hanno notato un dipendente togliere alcuni latticini dalle confezioni e riporle in un carrello.
A seguito poi di un controllo più approfondito è risultato che molti di questi risultavano addirittura scaduti nell'ultima decade di gennaio. In pratica l'azienda avrebbe dovuto cambiare la confezione, in modo da vendere nuovamente il prodotto. Gli accertamenti, i militari li avrebbero avuti dalle dichiarazioni contraddittorie dello stesso titolare della ditta che ora è accusato di commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine. I militari hanno così sequestrato circa 100 chilogrammi di prodotti fra mozzarelle, bocconcini, ricotte e formaggi vari. Dai prodotti, inoltre, sono stati rilevati alcuni campioni, al fine di effettuare specifici esami batteriologici e chimici, per accertare se questa condotta avesse esposto gli ignari clienti a rischi di intossicazione.