PORTO CESAREO | Il territorio salentino è difficile da gestire nella distribuzione del segnale radiofonico e televisivo, in quanto non vi sono delle colline. In questo caso, per coprire l'intera provincia di Lecce, si ricorre ai classici tralicci che superano i 40 metri di altezza. Ma non è cosi facile, perchè bisogna farsi approvare il micro impianto sia dal ministero delle Comunicazioni che dal Comune dove ha sede l'apparecchiatura. L'unica cosa da fare, in questo caso illegale, è l'istallazione di ripetitori sopra a strutture abbastanza alte, come appartamenti, specie condomini, o degli alberi secolari. Ed era questo il sistema che avevano trovato nel Salento. Tre persone, infatti, di cui due proprietari di emittenti radiofoniche locali, sono state denunciate alla procura della Repubblica. A seguito di appurati controlli, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico, hanno rilevato un'antenna radio-ripetitore, installata su di un tetto di un appartamento di Porto Cesareo, senza nessuna concessione e approvazione del micro impianto. L'appoggio dell'apparecchiatura favoriva un compenso in denaro per il proprietario dell'appartamento, che in cambio dava la possibilità di piazzare l'apparecchiatura in modo da favorire la divulgazione del segnale radio anche nella zona di Porto Cesareo. L'area interessata è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale. Quindi, secondo gli accertamenti effettuati dai militari, che hanno indagato a seguito di un esposto presentato dalla sezione locale di Legambiente, i responsabili sono accusati di abusivismo edilizio e deturpamento di bellezze naturali, dato che l'area era protetta e quindi non si potevano, neanche in futuro, rilasciare autorizzazioni. I militari, nella prima fase dell'indagine, hanno denunciato il proprietario dell'appartamento che, senza nessuna concessione e autorizzazione rilasciata dagli Enti interessati, avrebbe fatto installare illegalmente l'impianto di ripetizione del segnale radio. Successivamente, è stato rilevato che l'impianto era stato utilizzato prima da una emittente radiofonica. I militari hanno, quindi, denunciato all'autorità giudiziaria il primo responsabile. Nell'ultima fase si è arrivati a denunciare l'attuale amministratore unico dell'emittente che attualmente diffonde il segnale dall'impianto in questione. Infatti, l'ex proprietario, avrebbe ceduto l'emittente a quest'ultima persone. Quando si parla di cessione o di vendita di «emittente radiofonica», non si parla di struttura o di apparecchiature utilizzate all'interno di uno studio radiofonico, ma bensì del micro impianto autorizzato dal ministero e dal Comune.