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CASTRO | La tragedia sfiorata a Castro sabato scorso, si sposta in procura. Il sindaco della città ha chiesto aiuto agli Enti locali, che già hanno iniziato a muoversi. Ora la magistratura ha aperto un inchiesta, ipotizzando i reato di crollo di costruzioni, disastro colposo o altri disastri dolosi. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini. Ora si concentra il lavoro nella fase di indagine, cercando di capire qualcosa di più su quanto è accaduto. Molto vaghi i motivi del crollo venuti fuori dai primi accertamenti. Si vuole appurare ora quali siano state le vere cause del crollo. Per il momento nulla è dato a caso e nulla è preso per fondato. In un primo momento si è data colpa alla base, infatti, gli esperti hanno messo in evidenza che le strutture erano costruite su di una base argillosa e non rocciosa. Si pensa, quindi, che le abbondanti piogge di questi giorni, abbiano avuto effetti negativi col sottosuolo. Ora spetterà parola ai vigili del fuoco, alla polizia, alla guardia forestale e all'ufficio tecnico di Castro. Ora i militari della stazione di Spogano hanno disposto il sequestro della zona, intanto, sul posto si continua a lavorare per togliere le macerie, frutto del crollo dei circa 10 strutture, si tratta di 5 negozi e varie abitazioni. Nessun negoziante ha presentato esposti o preso iniziative varie, ma questo è ancora presto per dirlo. Una delle domande che potrebbe sorgere è: la Marina sarà meta dei turisti d'Italia e non? Si pensa che quanto accaduto non influenzerà sul flusso turistico della zona, da sempre perla balneare del Salento, soprattutto nel periodo estivo.