CAVALLINO | I carabinieri trovano l'auto con la quale giovedì un attentatore sparò due colpi di pistola verso l'auto di un architetto. Il fatto, come si ricorderà, risuono in quel di Cavallino, lo scorso 29 gennaio, quando furono esplosi due colpi d'arma da fuoco verso l'Alfa Romeo 147 di Stefano Totaro, 39enne, di Cavallino. Le indagini furono avviate subito da parte dei carabinieri della stazione locale, che stanno stringendo in queste ore il cerchio attorno a una persona, il presunto attentatore appunto, che potrebbe essere individuato davvero a breve.
Quel giorno, l'architetto aveva lasciato l'auto in via Tasso, dove il malintenzionato si avvicinò a bordo probabilmente a bordo di una Fiat Uno bianca, con la quale avrebbe preso la via della fuga (http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?code=2680). Totaro, che a Cavallino ha un'impresa che opera nel settore edile, sulla base di una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della Compagnia di Lecce, avrebbe avuto dissidi di natura privata. Tanto che nella prima fase d'indagine si escluse la possibilità che fosse stato oggetto di minacce estorsive. I due colpi (che poi fu accertato appartenere a una pistola calibro 7,65 per via dei due bossoli rinvenuti e analizzati), colpirono un vetro e la carrozzeria. L'autovettura di colore bianco fu notata da un passante sfrecciare a forte velocità. Ora i carabinieri, quell'autovettura l'hanno individuata, o meglio, ne hanno trovato una simile per modello e colore, quindi non escludono si tratti proprio di quella utilizzata dall'attentatore al momento degli spari e per la fuga.
Durante la prima fase investigativa, i carabinieri sequestrarono l'Alfa 147 dell'architetto, e su di quella fecero alcuni rilievi. I due bossoli furono comparati con le ogive incastrate nella carrozzeria dell'auto. Ora, secondo gli ulteriori accertamenti, i carabinieri propendono ad avvalorare la tesi che quegli spari gli fossero stati recapitati per dissidi di natura personale e lavorativa. Dunque, le indagini al momento escludono altri risvolti criminali. Mentre si concentrano sempre più attorno a una persona, sulla quale però vige il massimo riserbo. L'auto ritrovata, intanto, è stata sequestrata e sottoposta a rilievi tecnici al fine di accertare la presenza di tracce di polvere da sparo. I tamponi furono inviati al Ris di Roma. Tutti i risultati ottenuti sono stati trasmessi all'autorità giudiziaria per le valutazioni del caso. Le ipotesi di reato vanno dal danneggiamento aggravato alle esplosioni pericolose, racchiuse nel porto abusivo di armi da fuoco. Ma il sospettato, al momento, non è stato ancora rintracciato.