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VERNOLE | Respinto dal collegio del Tribunale del lavoro di Lecce, presieduto da Mario Fiorella, il reclamo avanzato dall'amministrazione comunale di Vernole, che contraddiceva l'ordinanza del giudice del lavoro Caterina Mainolfi. La stessa aveva ordinato la reintegrazione dell'ingegner Giovanni De Giorgi. Il Comune è stato condannato a pagare le spese processuali, mentre De Giorgi, difeso dai legali Cataldo Balducci e Fernando Caracuta, ha riavuto il ruolo di capo dell'Ufficio funzioni. Quando Mario Mangione diventò sindaco della città di Vernole, uno dei primi cambiamenti che fece, fu quello di affidare le responsabilità dell'Ufficio di De Giorgi a due tecnici esterni. Il collegio del Tribunale di Lecce, ha riconosciuto alcune illegittimità messe in atto dal Comune, ad iniziare dal demansionamento di De Giorgi, che fu poi destinato a collaborare all'ufficio dello staff del sindaco. L'azione dell'amministrazione fu dichiarata illegittima. Secondo il Tribunale, il Comune non avrebbe rispettato i sistemi e le garanzie previste dalla legge in merito alla valutazione del personale dirigenziale. Un altro gesto che ha destato scalpore nella vicenda, è stato quello di affidare a dei funzionari dirigenziali esterni l'Ufficio tecnico del Comune di Vernole, senza tener conto che all'interno vi era da tempo un professionista con le stesse capacità degli esterni. Incomprensibile, quindi, la decisione dell'amministrazione. Inoltre, nei giorni scorsi, il collegio ha ricordato a De Giorgi il principio giuridico, che autorizza il lavoratore demansionato a non svolgere lavori che non siano conformi alla propria professionalità e qualifica, facendogli percepire ugualmente la retribuzione.