SPECCHIA | Scarificato oleario, acqua di scarto e rifiuti abbandonati nei campi. Il paesaggio è sempre lo stesso: centinaia e centinaia di metri quadrati di campagne in località «Terrazze» annerite e invase da rifiuti e scarti, derivanti dalle aziende di produzione di olio d'oliva. La Guardia di finanza della tenenza di Tricase, alle dipendenze del Comando provinciale e del capitano Mauro Serrano, dopo un'attenta operazione di controllo e monitoraggio della zona è riuscita ad intervenire nelle ultime 24 ore, scoprendo ben due ettari di terreni, completamente inquinati. Secondo i finanzieri, sono a serio rischio le coltivazioni e le falde acquifere sottostanti. Ma la scomoda e preoccupante situazione ha portato alla luce, anche una serie di operazioni condotte da un uomo 63enne responsabile di una ditta olearia e presidente di una cooperativa agricola della zona, che era coinvolto direttamente nella questione della discarica abusiva. La situazione che è stata analizzata in maniera più approfondita, dopo ulteriori sopralluoghi, si è dimostrata meno grave del previsto, trattandosi di rifiuti non pericolosi. Intanto l'uomo è stato attualmente denunciato all'autorità giudiziaria con l'ipotesi di reato di esercizio di discarica abusiva. E poi ancora, scoperti marchi contraffatti e migliaia di pezzi di accessori per la casa e bigiotteria che venivano illegalmente commercializzati. Nei guai sono finiti un asiatico di 33 anni, e una cinese 23enne, che invece aveva la sua attività a Lecce, in viale Taranto.
Questo è quanto scoperto dalla Guardia di finanza che ha operato su due fronti, riuscendo così ad identificare dopo una capillare ed efficace attività di controllo, due esercizi commerciali cinesi che vendevano merce contraffatta. Nel primo caso i sequestri sono stati realizzati dalle fiamme gialle della Compagnia di Lecce che ha messo sotto sequestro, in un negozio di Squinzano, ben 390 capi di abbigliamento, e accessori recanti segni distintivi di note marche, e poi 1100 pezzi di bigiotteria di vario tipo come bracciali, anelli, orecchini e collane tutti privi dell'apposita etichettatura della normativa europea, che garantisce le caratteristiche di sicurezza. Così il titolare del negozio è stato denunciato all'autorità giudiziaria e segnalato all'autorità amministrativa. Nel secondo caso, invece, è intervenuto il nucleo di militari della polizia tributaria che ha scoperto, questa volta in un negozio sito a Lecce, altri 11mila pezzi di merci contraffatte tra cui accessori, valigie, sciarpe, cinture, giocattoli e accessori per la casa anch'essi privi dell'etichettatura a norma di legge, dunque ritenuti pericolosi. In questo caso la titolare del negozio è stata segnalata all'autorità amministrativa. (rob.z.)