NARDÒ | Fanno irruzione nella villetta di tre ottantenni, e li tengono sotto sequestro per diversi minuti prima di scappare via col bottino, principalmente gioielli e denaro. Il commando in azione ha fatto il suo blitz all'interno di una residenza che si trova sulla strada Nardò-Pagani, alla periferia della città, in una zona di campagna, che si trova nelle vicinanze di un cantiere. Il fatto è successo nella prima serata di sabato scorso. I carabinieri, dopo un lungo giro investigativo, sono riusciti a individuare i presunti autori della rapina, ricostruendo ogni fase dei loro movimenti, fra cui una sosta a un distributore di benzina, dove i quattro si sarebbero fermati per riempire una tanica di benzina prima di dare fuoco alla vettura utilizzata dal tutto il commando. A Lecce, come si ricorderà, è allarme furti, perché negli ultimi giorni, dapprima all'interno della concessionaria Mercedes, poi nella villa di un dipendente delle ferrovie dello Stato, e poi all'interno della casa di un'imprenditrice, alcuni balordi si introdussero frugando dappertutto, e mettendo tutto a soqquadro facendo razzia di gioielli e denaro contante. Questa volta, il fatto è successo a Nardò, sabato scorso, nelle prime ore della serata. Erano da poco scoccate le otto della sera, quando nella villetta a ridosso di un cantiere stradale della periferia di Nardò, tre rapinatori hanno fatto irruzione in casa, col volto travisato per non farsi riconoscere.
Raggiunta la sala da pranzo, dove c'erano in quel momento i tre residenti, quasi tutti ottantenni, li hanno bloccati. Due di loro gli hanno chiesto il denaro, utilizzando un linguaggio con inflessione dialettale. Mentre uno è rimasto con la pistola a tenerli a bada, gli altri due hanno raggiunto la camera da letto, dove hanno trovato all'interno di una cassapanca, i risparmi della famiglia. Lì c'era il denaro, in contanti, e i gioielli di famiglia. Erano custoditi all'interno di una valigetta metallica. Una delle vittime, una donna anziana avrebbe tentato di sfilare a uno di loro il cappuccio senza riuscirci. Il quarto complice, invece, stava in auto già pronto per la fuga, e li ha attesi alla guida di una Fiat Uno, risultata rubata a Copertino, che poi è stata data alle fiamme. È chiaro che i malviventi hanno agito conoscendo bene le abitudini della famiglia, tanto che non hanno avuto difficoltà a passare dalla sala da pranzo, dove i tre si trovavano, all'interno della camera da letto, dov'erano invece i gioielli. I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Gallipoli, guidati dal capitano Stefano Tosi, e dal tenente Alessandro Carpentieri, che hanno investigato con la collaborazione dei colleghi della tenenza di Copertino, e della stazione di Nardò, hanno individuato quattro giovani, ritenuti i presunti responsabili della rapina.
Si tratta di Pierluigi Calignano, 20 anni, di Nardò, Cosimo Damiano Mandolfo, 25 anni, di Nardò, Piero Giorgio Pagano, 20 anni, di Copertino, e Giuseppe Calignano, 20enne di Nardò. Secondo le indagini, i quattro avrebbero pianificato la rapina nei giorni precedenti. I tre ragazzi di Nardò, sabato sera, si sarebbero trovati all'interno di un bar del centro, dove si sono organizzati e poi si sono diretti a prendere il quarto complice, un ragazzo di Copertino, che nel frattempo li avrebbe attesi all'ingresso di Nardò. Come detto, prima di arrivare all'interno della casa degli anziani, si sarebbero fermati ad un distributore, dove hanno acquistato una tanica di benzina, che hanno riempito per poi utilizzare per dar fuoco all'auto, al termine della rapina.
Quando è terminata, i quattro si sono divisi il bottino, e dileguati. Ma già da domenica scorsa, i carabinieri erano arrivati sulle loro tracce. Gli investigatori hanno ascoltato le vittime e raccolto tutti gli elementi utili per ricostruire l'accaduto. Ci sono stati anche diversi e complessi interrogatori, durati tutta la scorsa notte, coi quali si è arrivati a raccogliere forti indizi di colpevolezza, circa i quattro giovani presunti artefici della rapina. I carabinieri del Nucleo operativo ritengono di aver lavorato bene e raggiunto in breve tempo alla soluzione del caso, dando una risposta forte ai cittadini, grazie al lavoro di gruppo che hanno realizzato con i colleghi della tenenza di Copertino e della stazione di Nardò.