LECCE | Il caso «Iskenia» dovrà essere approfondito ulteriormente. L'iter giudiziario sembrava ormai concludersi, infatti, era alla fine la fase preliminare. Il gip Ercole Aprile ha disposto, nella mattinata di oggi, un approfondimento più accurato sulla delicata vicenda presentando un'ordinanza di sei pagine. In questo caso, prima dell'archiviazione, sempre ci sarà, bisognerà attendere. Ora spetterà al pubblico ministero, Marco D'agostino, titolare del fascicolo, coordinare il lavoro. Si dovranno controllare tutti i documenti del Piano urbanistico generale, attualmente bloccato. Secondo il giudice che sta conducendo le indagini preliminari, ci sarebbe sulla vicenda una presunta speculazione edilizia ad opera di qualche politico dell'amministrazione attuale e di allora e che, forse, verrà chiamato in causa. Il gip Aprile ora vorrà chiarire alcuni lati della vicenda, per verificare se, prima di archiviare il caso, ci sia stato il reato di abuso d'ufficio. Come mai l'area destinata alla società dei lavori «Iskenia» è stata racchiusa come area in via di espansione? Questo il dubbio del giudice visionando le tavole tecniche del documento programmatico. Il nome dell'imprenditore Pasquale Corcelli, 63enne, residente a Turi, compare nel registro degli indagati. L'uomo è difeso dai legali Francesco Susca e Stefano De Francesco. Corcelli sarebbe stato coinvolto nella compravendita dei terreni. Lo stesso si sarebbe presentato nei giorni scorsi davanti al gip, Ercole Aprile, esponendo una perizia e lasciando delle dichiarazioni su ciò che secondo lui è accaduto. Il caso «Iskenia» proseguirà, a contrario della richiesta del pm che aveva chiesto l'archiviazione del caso.
L'inchiesta venne avviata a seguito di una denuncia presentata dall'allora leader dei Socialpopolari alle elezioni comunali di Lecce, Mario De Cristofaro. Lo stesso definì la vicenda, una delle grosse speculazioni edilizie. Infatti, secondo De Cristofaro, il progetto «Iskenia» sarebbe stato un argomento utilizzato in campagna elettorale, durante le elezioni comunali del 2006, utilizzato sia da destra che da sinistra, da una parte per mettere in evidenza lo scempio in cui andava in contro la città di Lecce, mentre dall'altra, la valorizzazione della città a seguito del progetto. De Cristofaro mise in evidenza l'acquisto di 48 ettari di terreno nei pressi della periferia di Lecce, in località Torre Veneri da parte della società con sede in Lussemburgo. Il costo dell'acquisto ammontava a 1,86 euro a metro quadrato. Una delle aree incontaminate della città di Lecce, a ridosso della marina di San Cataldo, con l'approvazione del nuovo Piano urbanistico generale, sarebbe diventata un'area edificabile. Prima di sapere il proseguito della vicenda penale, bisognerà attendere la conclusione delle indagini preliminari che, a seguito di un approfondimento ulteriore disposto dal gip Ercole Aprile, tarderanno a concludersi.