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MELPIGNANO | Sono state le fiamme gialle del nucleo di polizia tributaria di Bari a porre i sigilli preso il capannone dell'azienda «Canepa», situata presso la zona industriale di Melpignano. Il valore del sequestro, autorizzato dal gip del Tribunale di Lecce, Maurizio Saso, disposto dopo la visione della richiestra del pm Imerio Tramis, ammonta a circa 7 milioni di euro. Secondo quanto emerso dalle indagini, che hanno coinvolto l'azienda intestata ad Elisabetta Canepa, 62enne di San Fermo della Battaglia, la società avrebbe ottenuto dei finanziamenti Por dal dicembre del 2003 fino a giugno del 2007, ottenuti con una domanda presentata il 16 settembre del 2002. La somma incassata in tutti questi anni ammonta a circa 8 milioni e 230mila euro. Secondo il pubblico ministero Imerio Tramis, che ha condotto le indagini, la somma sarebbe stata ottenuta per essere destinata alla realizzazione dei suoli dove ora ha sede l'azienda tessile. Sul registro degli indagati, oltre al nome di Canepa, compaiono altre persone, indagate nella parte amministrativa per delle presunte irregolarità. L'accusa di cui dovranno rispondere è: truffa aggravata ai danni dello Stato. I finanzieri, prima di porre i sigilli, hanno bloccato con un sequestro preventivo, parte della somma ottenuta nell'ultima rata dei finanziamenti incassati. Ora il sindaco della città, Sergio Blasi, chiede che sulla vicenda penale si faccia quanto prima chiarezza. L'azienda, dove ore ci sono circa 100 operai in cassa integrazione, è difesa dall'avvocato Oronzo Carrozzini.