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CASARANO | L'organizzazione fu smantellata lo scorso 31 gennaio. Ora, dinanzi al gup Ines Casciaro, il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, il sostituto Antonio D'Amato, ha richiesto in totale oltre cento anni di condanna. 116 per la precisione, nei confronti del presunto clan che avrebbe agito nel basso Salento. Le indagini furono avviate dai carabinieri della Compagnia di Casarano, nel 2004, all'interno di un'operazione mirata a contrastare il fenomeno dello spacco di sostanze stupefacenti, denominata «Operazione Papavero», con la scoperta di un'organizzazione in cui anche le mogli dei capi avrebbero avuto un ruolo di spicco. Il pm ha chiesto dieci anni per Massimo Antonio Giorgino, dieci per Lucia Zampilli, sua compagna, dodici per Pasquale Falcone, dieci per Lucia Perrone, moglie di Falcone, altri dieci per Tommaso Stefano.
E poi ancora, Antonio Perrone (richiesti 12 anni), Fabio De Masi (4 anni 10 mesi), Catia Borgia (7 anni), Michele Palombo (8 anni). Poi Cosimo Paglialonga, e Claudio Del Nilo (8 anni). Dopo che il sostituto procuratore ha formulato la requisitoria, gli avvocati difensori, Biagio Salvatore Palamà, e Alfredo Cardigliano, hanno fatto le proprie arringhe invocando l'assoluzione della propria parte. Ora si dovrà attendere la prossima udienza per sapere il prosieguo della storia, che è fissata per il 13 febbraio prossimo. Mentre la sentenza definitiva potrebbe arrivare il 2 marzo prossimo.