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UGENTO | Le fiamme gialle ritengono che fosse lo spacciatore della zona. Perché nel suo quartiere, qualche tempo addietro, diversi tossicodipendenti furono fermati e trovati con diverso quantitativo di droga e dosi personali di cocaina ed eroina. E per Massimo Scarlino, 35 anni, di Ugento, sono scattate ancora una volta le manette. I finanzieri lo hanno arrestato all'alba di questa mattina, nella sua zona di residenza, quella delle case popolari di Ugento. Indagini che i militari della Guardia di finanzia della Compagnia di Gallipoli, guidata dal capitano Umberto Maria Bianco, ha stretto attorno a lui dopo diversi appostamenti e pedinamenti. Durante il servizio di osservazione, i militari delle fiamme gialle hanno ritenuto che possa essere stato proprio Scarlino lo spacciatore della zona.
Il 35enne durante una perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di cocaina ed eroina, sostanze stupefacenti che deteneva in casa insieme ai soldi, al denaro contante. In casa c'era pure l'occorrente per il taglio dello stupefacente e tutto l'occorrente per preparare le dosi. Fra le cose che sono state trovate riconducibili all'attività illecita di spaccio, i finanzieri hanno trovato anche un frullatore, che avrebbe utilizzato durante l'attività per mescolare e sminuzzare le polveri con le altre sostanze da taglio. Per il confezionamento delle dosi di droga, come sostanze per il taglio, sarebbero state utilizzate bicarbonato di sodio e mannite.
In tutto ben 296 grammi e mezzo quelle sequestrate, oltre che 3,7 grammi di eroina già confezionata in dosi, e poi bustine termosaldate, e un grammo di cocaina. C'era pure del nastro adesivo e denaro per 1010 euro, in banconote di diverso tipo, trovate in parte addosso a Scarlino e in parte in altri punti della sua abitazione. Forse, si tratta del provento derivante dall'attività illecita. Tutto il materiale per il confezionamento, eroina e cocaina, e i mille euro sono stati sequestrati. Scarlino invece, è stato condotto presso la casa circondariale di Lecce, Borgo San Nicola, dov'è tuttora detenuto a disposizione dell'autorità giudiziaria.