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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 22/01/2009 | CRONACA
GALATINA | Sul reato c'è l'aggravante delle modalità mafiose
Allevatore di cavalli minaccia di morte
l'amministratore di un deposito giudiziario
L'uomo, di 48 anni, avrebbe agito per conto della Sacra Corona Unita. Recatosi nello studio di un amministratore delegato alla cura dei beni sequestrati dalla Procura (41 cavalli), l'avrebbe minacciato di morte qualora non glieli avesse restituiti.

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GALATINA | Minaccia di morte l'amministratore delegato del deposito giudiaziale dove sono custoditi i suoi cavalli. E lo fa a nome della Sacra Corona. Il reparto operativo dei carabinieri di Lecce ha arrestato, nella scorsa serata, Bruno Paglialonga, un allevatore di cavalli di 48 anni residente a Galatina e accusato di presunte minacce di morte nei confronti di Marco D’Agostino, ammistratore giudiziario delegato dalla Procura della Repubblica di Lecce alla cura di beni patrimoniali in sequestro. Le presunte minacce sono avvenute a seguito del sequestro di 41 cavalli dei quali Paglialonga aveva chiesto l’immediata restituzione a D’agostino presentatosi nel suo studio per conto di un noto clan della Scu. I cavalli, che attualmente si trovano in custodia giudiziale, erano stati sequestrati a metà dicembre in seguito ad sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Lecce, Maurizio Saso, ai danni dell’arrestato e di un suo familiare.

L’operazione prevedeva anche il sequestro del terreno appartenente a Paglialonga e il prefabbricato dove si trovavano i cavalli e altri 34 bovini. Precedentemente al sequestro si erano ravvisate ipotesi di reato, nei confronti di Paglialonga, che riguardavano il maltrattamento e l’abbandono di animali. Inoltre, non si esclude che lo stesso si occupasse della gestione dei rifiuti non autorizzati tramite lo stoccaggio incontrollato di rifiuti pericolosi e non. Alcuni giorni fa è stato poi istituito dai Carabinieri un servizio di militari in borghese che hanno sorvegliato Paglialonga per poi arrestarlo. Paglialonga è ora accusato di minacce a pubblico ufficiale con l’aggravante di essersi avvalso delle condizioni e modalità mafiose. Attualmente si trova nel carcere leccese di Borgo San Nicola a disposizione dell'autorità giudiziaria. (r.z.)

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