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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 22/01/2009 | CRONACA
COLLEPASSO | Nuovo provvedimento adottato dalla Dia
Una villa, quattro auto, e le moto.
Beni di Esposito sotto sequestro
Arrestato ieri per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga con figli, moglie e altre persone. Ora il patrimonio del 51enne lavoratore socialmente utile di Collepasso è finito sotto l'occhio attento della Dia. Che ha sequestrato beni per 350mila euro.

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COLLEPASSO | Beni confiscati dal patrimonio familiare per 350mila euro. Stamane la Direzione investigativa antimafia di Lecce ha eseguito il sequestro preventivo dei beni appartenenti a Sergio Vito Esposito, 51 anni, di Collepasso, che attualmente è detenuto in carcere in seguito all’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Le indagini portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Casarano, del capitano Dario Vigliotta, si sono concluse nella giornata di ieri e ha portato all’arresto dello stesso Esposito e dell’intera famiglia, la moglie Agata Cosimo e i due figli, Cristian e Giuseppe, tutti ritenuti dagli investigatori facenti pare dell’associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti che operava nella zona compresa fra Casarano, Collepasso, Racale, Taurisano e Ruffano. Il decreto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce, Antonio del Coco, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, il pubblico ministero Giovanni de Palma, il quale aveva già disposto le otto ordinanze di custodia cautelare che hanno portato all’arresto della famiglia Esposito e di altre quattro persone, Rossella Manni, Pietro Stefanelli, Fabrizio Casarano e Wilma Panico, anch’essi facenti parte dell’associazione e accusati di aver agevolato l’attività di trasporto e di consegna degli stupefacenti per conto degli Esposito. La disposizione del decreto è avvenuta dopo aver appurato che gli accertamenti patrimoniali dell’indagato Sergio Vito Esposito risultavano piuttosto complessi, visti anche gli esiti delle indagini.

Questi accertamenti, all’interno della seconda parte d'indagine condotta dalla Direzione investigativa antimafia di Lecce, hanno permesso di ricostruire l’intero patrimonio mobiliare e immobiliare appartenente ad Esposito, dimostrando che tutti i beni che lo stesso aveva attribuito ad alcuni dei suoi familiari in modo da evitare le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale, costituivano il reimpiego di denaro proveniente dalle attività di spaccio di stupefacenti. Sempre dalle indagini è emersa la grande sproporzione fra i redditi dichiarati da Esposito e i beni di cui risultava effettivamente essere titolare. I beni sequestrati comprendono una villa, quattro auto e due motocicli. (r.z.)

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