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LECCE | Che sia stato perpetrato uno sfruttamento della prostituzione, i carabinieri sono quasi convinti. Solo che stanno cercando il responsabile, per accertare come, una donna di origine cinese sia riuscita ad arrivare in Italia. La cinese, Jang Wang, 32 anni, tempo fa stava a Roma, e già a suo tempo le forze dell'ordine nei suoi confronti fecero un decreto di espulsione dal territorio nazionale al quale la donna, però, non avrebbe mai ottemperato. Giunta a Lecce, ha passato un periodo tranquillo, e tirava avanti, stando a quanto riscontrato dalle prime indagini dei carabinieri, ospitando clienti nel suo appartamento. Piuttosto, il fatto determinante che ha fatto scattare le indagini è stato una strana segnalazione che i carabinieri della Compagnia di Lecce, del capitano Luigi Imperatore, avevano raccolto. Un signore anziano si sarebbe rivolto a loro perché non ha trovato corrispondenza con la prestazione desiderata. Tanto è bastato per far avviare la macchina giudiziaria e militare. I carabinieri hanno raggiunto la palazzina dove la donna risiedeva, che si trova nel quartiere San Lazzaro, a ridosso della circonvallazione di Lecce. Una palazzina piuttosto abitata. Ma dal controllo effettuato ieri pomeriggio, i militari del Nucleo operativo e radiomobile delle stazioni di Lecce Santa Rosa e Lecce, l'hanno trovatata da sola. In casa non c'erano clienti.
Dopo averla identificata, l'hanno condotta in caserma dove sono partiti ulteriori accertamenti circa la sua persona, utilizzando il sistema «Afis», quello cioè delle impronte digitali. La donna è risultata destinataria del provvedimento d'espulsione dal territorio nazionale emesso dall'Ufficio immigrazione di Roma nel marzo del 2006. Provvedimento al quale, come detto, non ha mai ottemperato. Per questo motivo, col pubblico ministero di turno, i carabinieri hanno concordato l'arresto. Dopo le formalità di rito è stata condotta presso la casa circondariale di Lecce, Borgo San Nicola, a disposizione dell'autorità giudiziaria, in attesa del giudizio che arriverà tramite un processo per direttissima. Intanto, i carabinieri sono al lavoro per capire come abbia fatto ad arrivare nel nostro Paese e soprattutto, se i sospetti di uno sfruttamento della prostituzione siano fondati o meno.