COLLEPASSO | I carabinieri arrestano un intero nucleo familiare e altre quattro persone, fra cui due coniugi, che aveva organizzato un gruppo operativo dedito allo spaccio di cocaina ed eroina. Stupefacenti, che se fossero finiti sul mercato avrebbero fruttato migliaia di euro. Le ordinanze di custodia cautelare sono arrivate soltanto nelle scorse ore, seppur la droga fosse stata trovate in casa Esposito nel mese di aprile. E proprio a seguito della scoperta di poco meno di 300 grammi di cocaina, Sergio Vito Esposito, 51 anni, di Collepasso, fu arrestato per poi uscire di carcere nei giorni scorsi. Lui, operatore socialmente utile presso il comune di Collepasso, fu detenuto agli arresti domiciliari. Nonostante la fine della detenzione, i carabinieri lo avevano tenuto sotto controllo, perché quel grosso quantitativo di droga per poter essere smerciato aveva bisogno di altre persone prima di arrivare all'acquirente finale. Quando lo hanno arrestato, questa mattina, era a Torre Pali, marina di Salve, in casa di una donna col quale aveva allacciato un forte legame affettivo. I carabinieri nei giorni scorsi hanno chiuso il cerchio accertando chi fosse a intrattenere le pubbliche relazioni con gli avventori. Consumatori di tutte le età, con priorità su Collepasso e Casarano.
Dalle diverse stazioni, i marescialli dei reparti operativi appartenenti alla Compagnia di Casarano si sono appostati addirittura sugli alberi pur di vedere i movimenti che c'erano vicino alla casa di Esposito. Già di per sé un'operazione complessa, perché Esposito ha casa in campagna, fra ulivi e muretti a secco. E talvolta i carabinieri hanno dovuto fare gli appostamenti, anche di notte, sotto i teli di plastica scuri pur di non farsi scoprire. Ma l'attività investigativa portata avanti dagli uomini del capitano della Compagnia, Dario Vigliotta, ha potuto contare anche su intercettazioni telefoniche. Nelle quali talvolta si utilizzavano parole in codice riconducibili all'hobby del 51enne, e cioè la passione per le moto, talvolta quelle di un venditore ambulante, Pietro Luigi Stefanelli, 33 anni, di Casarano, che di mestiere fa il fruttivendolo. Ma Esposito sarebbe stato il capo del gruppo. Quello cioè che impartiva gli ordini, che riceveva gli ordinativi, e curava le interlocuzioni, in base all'occorrenza, facendo scattare i figli o per le consegne, o per il confezionamento delle dosi. Dosi che non erano occultate in casa, ma nelle immediate vicinanze dell'abitazione. Le otto ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip Antonio Del Coco, su richiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce titolare dell'indagine, il sostituto procuratore Giovanni De Palma, eseguite questa notte fino alle prime ore dell'alba dai carabinieri di Casarano. Un lavoro che ha richiesto l'ausilio del Nucleo elicotteri di Bari, e delle unità cinofile.
Ora, oltre al 51enne, e al 33enne, in manette sono finiti i figli di Sergio Esposito, Giuseppe Esposito, 22 anni, di Collepasso, e Cristian Esposito, 20 anni, di Collepasso, già noto alle forze dell'ordine, Agata Cosimo, 43 anni, di Collepasso, casalinga. I primi sono i due figli, Cosimo invece è la moglie. E poi, Rossella Manni, moglie di Stefanelli, di 32 anni di Casarano, casalinga, volto noto alle forze dell'ordine, e Fabrizio Casarano, 35 anni, di Alliste, disoccupato, anch'esso già noto. Nell'attività di spaccio avrebbe contribuito anche Wilma Panico, 39 anni, di Casarano, che esercita la professione di barista a Cutrofiano. L'indagine, convenzionalmente denominata «Biker», proprio per via della passione per le moto di Esposito, iniziò nel mese di gennaio, e terminò nel mese di aprile, proprio col sequestro dello stupefacente, e il primo arresto. Dalle indagini si è acclarata l'esistenza di un'associazione dedita alla gestione del traffico e dello spaccio di stupefacenti a Casarano, Collepasso, Racale, Taurisano, Ruffano. I figli di Esposito sarebbero stati fondamentali. Sarebbero stati i collaboratori più stretti, che secondo i carabinieri avevano il compito di confezionare in dosi gli ingenti quantitativi, che poi venivano ceduti ai vari acquirenti.
La moglie di Esposito, Agata Cosimo, avrebbe fornito quello che i carabinieri hanno definito supporto logistico. Stefanelli e la moglie Manni avrebbero avuto il controllo nei comuni di Casarano, Racale, Taviano e Ruffano. Durante il sequestro della droga, i carabinieri in casa Esposito trovarono pure un arsenale fatto di sette cartucce calibro 9 marca «Smi», quattro cartucce marca «Luger», 17 cartucce calibro 3,57 «Magnum», 47 cartucce calibro 9 «Parabellum», tre capsule detonanti a miccia, e pure una bomba a mano a spoletta aviolanciabile. Fabrizio Casarano di Alliste, infine, si sarebbe adoperato per coadiuvare Stefanelli e moglie nell'illecita attività, con mansioni nel trasporto e nella consegna della cocaina all'ambulante, per il successivo spaccio. In tutto, i grammi di cocaina sequestrati sono stati 297, a cui va aggiunto il sequestro di bilancini elettronici di precisione, e materiale per il confezionamento delle dosi, oltre che l'ottantina di cartucce. A tutto questo materiale, vanno aggiunti 3mila 900 euro ritenuto provento dell'attività di spaccio.