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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 20/01/2009 | CRONACA
VIOLENZA SESSUALE | In manette Damiano Bruno De Blasi di Campi
Atti sessuali con le minorenni Rom.
Custodia cautelare per un 62enne
Avrebbe adescato giovani minorenni Rom, del campo nomade «Panareo» che si trova alla periferia di Lecce. In cambio di un rapporto sessuale avrebbe ripagato in denaro. Dagli otto ai venti euro. Atti sessuali ripresi col videofonino cellulare.

CAMPI SALENTINA | Violenze sessuali nei confronti di bambini Rom. Che per pochi spiccioli, e sulla base dell'ingenuità dettata dalla tenera età, si sarebbero fatti avvicinare con la scusa di poter guadagnare qualche spicciolo per un po' di compagnia. Qualche monetina, che per un bambino con meno di 14 anni può sembrare una grande somma di denaro per poter tirare avanti. Con quel denaro, giusto qualche moneta che l'uomo aveva in tasca, i bambini venivano confusi e allontanati dal qual luogo così affollato, dove di bambini ce ne sono tanti, e portati in disparte, lontano dagli occhi indiscreti delle famiglie. Poi dopo una breve chiacchierata, per potersi conquistare la paghetta, i bimbi sarebbero stati invitati ad abbandonare quell'imbarazzo che sentivano, per lasciarsi andare a prestazioni sessuali talvolta complete. E così, Damiano Bruno De Blasi, 61 anni, di Campi Salentina, già noto alle forze dell'ordine per reati specifici, è finito in manette nelle scorse ore, e nei prossimi giorni dovrà comparire dinanzi a un giudice per difendersi dalle pesantissime accuse di violenza sessuale e atti sessuali con minorenne.

 

Gli indizi di colpevolezza sono stati raccolti dal pubblico ministero titolare dell'indagine, il sostituto procuratore della Procura della Repubblica, Angela Rotondano, che nei giorni scorsi ha chiesto al giudice per le indagini preliminari Ercole Aprile l'ordinanza di custodia cautelare. Ordinanza che è stata emessa dal gip ed eseguita oggi, nelle prime ore dell'alba, dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, diretta dal tenente comandante Simone Puglisi. Le indagini sono partite nel mese di settembre dello scorso anno, quando i carabinieri hanno fatto più appostamenti, e hanno seguito il 61enne nelle sue mosse. Dall'attività di pedinamento, è scaturito che l'uomo avvicinava le proprie vittime e in cambio di un compenso le portava con sé, e le accompagnava in due luoghi differente. Qualche volta in casa, nella sua abitazione, altre volte in auto. Una guardia giurata, nel mese di novembre, avrebbe addirittura assistito durante un servizio di pattugliamento privato. Passando per le campagne di Campi Salentina, in una viuzza ha scorto l'uomo che si era appartato nell'auto con un bambino, e stava consumando il rapporto sessuale.

 

A controprova del fatto che fosse davvero De Blasi a portare avanti i soprusi, ci sono anche dei video girati con la videocamere di un telefonino cellulare. In quel filmetti di pochi secondi a luci rosse, i bimbi venivano ripresi mentre tenevano compagnia al 61enne, che nella vita è disoccupato. Fra gli elementi sequestrati c'è anche un posacenere che i carabinieri hanno messo sotto sequestro perché sarebbe lo stesso di quello che compare in un'inquadratura sul display dell'apparecchio telefonico. Prove, che potrebbero essere avvalorate dalla magistratura, e che sembrerebbero piuttosto attendibili. Nelle fasi dell'atto sessuale, i giovanissimi sarebbero stati costretti a subìre palpeggiamenti e rapporti sessuali orali, fino a spingersi in rapporti completi. Poi al termine, quasi fosse un rito di ringraziamento, l'uomo avrebbe donato una cifra che varia dagli otto ai venti euro. Dal settembre 2008, e successivamente grazie alla testimonianza della guardia giurata arrivata nel mese di novembre, dunque durante la fase d'indagine, l'uomo non è stato mai perso d'occhio. Gli abusi sarebbero andati avanti per circa due anni, con modalità sempre analoghe.

 

L'uomo dapprima si avvicinava al campo Rom, senza entrare all'interno del campo nomade, ma soltanto avvicinandosi all'ingresso, poi con un sorriso e con la scusa di una ricompensa li avvicinava e li portava con sé. Gli investigatori, che anche in queste ore sono al lavoro, hanno ascoltato i familiari in via preliminare. Ma da quanto da loro raccontato nessuno si sarebbe mai accorto dell'allontanamento dei propri figli, probabilmente confidando del fatto, che l'allontanamento fosse giustificato dal fatto che stessero giocando con altri bimbi della stessa comunità. Ora l'uomo sarà ascoltato nei prossimi giorni, quando la magistratura avrà chiaro il contenuto dei filmetti digitali.

 

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