NARDÒ | Nel circolo privato c'erano le carte da gioco, le fish, i dadi, i videopoker, e soprattutto denaro contante. Che girava su quei tavoli da gioco ogni sera, per migliaia di euro. Tant'è che le madri di famiglia, e le mogli, disperata più volte hanno chiamato i carabinieri per segnalare una situazione che ormai era diventata insostenibile e aveva messo sul lastrico le famiglie. È così che gli agenti sono arrivati a concludere un'operazione che ha portato al sequestro di diverso materiale per il gioco d'azzardo, vietato, e che ha messo sotto scacco quella sede di un circolo privato, così si chiama, che vedeva sedere a quelle sedie e a quei tavoli, decine di persone, fra cui anche alcune già note alle forze di polizia. Il circolo privato si trova al centro di Nardò. Ed è così che si è arrivati a fare una perquisizione. I carabinieri, questa notte, hanno fatto irruzione all'interno dei locali dell'edificio, e lì hanno trovato quattro videopoker modificati. Con la modifica, il gioco d'azzardo veniva celato dietro una prima schermata di giochi leciti, mentre altri sono proibiti, perché riconducibili alle regole del poker. Solo con queste macchinette, i giocatori d'azzardo ogni sera scommettevano e perdevano centinaia di euro. I carabinieri della stazione locale, coordinati dai colleghi della Compagnia di Gallipoli, del capitano Stefano Tosi, e del tenente Alessandro Carpentieri, nel corso dell'attività hanno rinvenuto una valigetta in alluminio, (di 50 centimetri di lungezza e 20 centimetri di larghezza), contenente due mazzi di carte da poker e da scala quaranta, più cinque dadi e numerose fish di diverso colore.
Non solo. All'interno di un'altra valigetta, delle stesse dimensioni e materiale della prima, i carabinieri hanno trovato due altri mazzi di carte da poker e scala quaranta, più altri cinque dadi e numerose fish di diverso colore, con l'indicazione del valore, da un euro a 500 euro, e raffiguranti, altresì, i diversi semi delle carte. E non è tutto. Nel circolo privato i carabinieri hanno trovato ancora un sacchetto di plastica, contenente fish di diverso colore, due mazzi di carte francesi, da utilizzare sia per il gioco del poker che per il gioco della scala quaranta o del ramino, e sei scatole di carte francesi da gioco vuote. Arriviamo ai soldi: nel club privato c'erano 190 euro in monetine da cinquanta centesimi, da uno e due euro. All'interno del circolo, dunque, al momento del blitz, erano presenti numerosi giovani, molti dei quali, spiegano i carabinieri, già noti alle forze dell'ordine, per reati di varia natura. Il presidente del circolo e proprietario della società installatrice dei videopoker sono stati denunciati a piede libero per aver installato e messo in funzione apparecchi elettronici del genere vietato, agevolando così il gioco d'azzardo. Le autorità competenti, ora, chiederanno la chiusura del circolo.