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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 16/01/2009 | CRONACA
CRONACA | In casa gli agenti hanno ritrovato i gioielli rubati durante la rapina
Rapinarono gioielleria a Galatina.
Individuati i due presunti responsabili
Grazie ad un identikit fornito dalla commessa della gioielleria e da alcuni commercianti della zona, gli agenti del commissariato di Galatina, insieme a quelli della Questura di Brindisi e della Scientifica, hanno fermato Omar Bianco (19) e Roberto Papa (20) ritenuti gli autori.

GALATINA | Sono stati arrestati i due presunti malviventi che nei giorni scorsi, esattamente il 10 gennaio, misero a segno una rapina ai danni di una gioielleria di Galatina. I due agirono con il volto scoperto, entrando come se fossero dei normali clienti. Infatti, furono accolti tranquillamente dalla commessa che gli ha aperto la porta senza badare più di tanto. I due entrarono all’interno della gioielleria di proprietà di Pierluigi Spedicato che si trova in via Roma, e fa angolo con via Manzoni, al civico 2. I due chiesero di poter dare uno sguardo ai preziosi presenti in vetrina e, con richieste più particolari, visionarono quelli conservati negli astucci portagioie di velluto che si trovavano nei cassetti. Con questa tattica i due scoprirono il deposito dei gioielli. Da quel momento, uno di loro al possesso di una pistola, le ha fatto capire che da lì non sarebbero usciti a mani vuote. La commessa, intorno alla trentina, è stata ostaggio dei due che l’hanno presa, legata e imbavagliata. Uno avrebbe iniziato ad arraffare tutti i gioielli, monili in oro, cronografi e preziosi d’ogni tipo mettendoli in una busta di cartone con il logo «Carpisa», mentre l’altro teneva a bada la donna. Gli orologi erano custoditi nella vetrina, in esposizione, e anche quelli sono stati raccolti. Nel cassettone di un mobile c'erano pure i diamanti, che i due non hanno certamente risparmiato. Insomma, i rapinatori hanno ripulito tutto il caveau, e hanno rapinato la gioielleria portando via gran parte dell'inventario per un valore di 600mila euro. I due, dopo aver fatto piazza pulita, fuggirono. A quel punto la commessa fece scattare l’allarme, chiamando il 113. Sul posto sono giunti gli agenti del locale commissariato di Galatina, che hanno raccolto tutte le informazioni della donna e abbozzando un identikit dei due malviventi. Entrambi di media statura, uno è alto un metro e settanta, mentre l'altro all'incirca un metro e sessanta. Da quel momento la macchina investigativa degli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Galatina non si è fermata. I poliziotti, infatti, hanno raccolto tutte le informazioni nei negozi e negli esercizi pubblici adiacenti alla gioielleria. Da queste indagini è scaturito che alcuni giorni prima, due individui sconosciuti, erano stati notati nella zona a prendere un caffè e, in particolare, entranti successivamente nel negozio«Caprisa», situato nelle vicinanze della gioielleria. All’interno del negozio di pelletteria i due, con accento brindisino, alcuni giorni prima avevano acquistato della merce, pagandola in contanti e portandola via in una busta di cartone, simile a quella utilizzata dai malviventi per portare via i preziosi. Dopo aver appreso che i due avevano un accento brindisino, gli agenti del commissariato di Galatina, in collaborazione con quelli della squadra mobile e della polizia scientifica della questura di Lecce, hanno provveduto ad indagare sui pregiudicati brindisini, servendosi dell’identikit costruito. Gli agenti brindisini hanno individuato due volti molto simili a quelli disegnati nell’identikit. Si tratta di Roberto Papa, 20enne, nato a Brindisi, e Omar Bianco, 19enne, nato a Mesagne. Nella mattinata di oggi gli agenti brindisini, in collaborazione con gli agenti della squadra mobile della questura di Galatina, hanno effettuato una perquisizione in casa di Bianco e Papa, e di altre persone sospettate di essere complici della rapina. Le perquisizioni hanno avuto esito positivo, infatti, nell’abitazione di Papa sono stati rinvenuti numerosi gioielli ed orologi provenienti dalla rapina commessa a Galatina. Inoltre, la foto segnaletica dei due è stata riconosciuta dalle persone che hanno collaborato per la realizzazione dell’identikit. Nei confronti di Papa e Bianco è scattato il fermo. I due sono stati trasportati presso la casa circondariale di Brindisi, a disposizione dei magistrati inquirenti della procura della Repubblica di Brindisi e Lecce. Una fortuna per il proprietario della gioielleria che rischiava di non essere risarcito, perchè l’ammanco non era coperto da assicurazione.

 

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