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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 11/01/2009 | CRONACA
ESTERI | Maritati insieme ad una delegazione di parlamentari europei
«Ho conosciuto la paura delle bombe che cadono».
Parla via sms Alberto Maritati che si trova a Gaza
«Appena abbiamo superato la linea di confine è caduta una bomba, preceduta da un terribile sibilo, ad appena 200 metri da noi». Il senatore Maritati, insieme ad una delegazione di parlamentari, si trova ha Gaza dove martedì parteciperà ad una conferenza stampa.

LECCE | Il senatore Alberto Maritati in queste ore è a Gaza insieme ad una delegazione di parlamentari europei guidata da Luisa Morgantini, vicepresidente del Parlamento europeo. Dopo una lunga attesa nella tarda mattinata l’Urnwa – l’Agenzia dell’Onu che si occupa dei profughi palestinesi - ha avuto dal Governo Israeliano il permesso di accompagnare la delegazione a Gaza dal valico di Rafah, assicurando una breve tregua nelle operazioni militari. Il senatore Maritati ha inviato nel primo pomeriggio il seguente sms: «Ho conosciuto la paura delle bombe che cadono e provocano rovine impressionanti. Ho visto tante gente che mostra sul volto i segni del terrore, con urla e invettive di rabbia impotente. Mezzora dopo le bombe arrivano le ambulanze per i feriti. Tra i feriti anche i bambini, che qui sono ovunque come le mosche. Tutti i colleghi parlamentari ricevono continuamente chiamate dai giornali dei rispettivi Paesi, tranne me. Forse tutto quello che accade fuori dalle 4 porte non interessa. Siamo rientrati in territorio egiziano una mezzoretta prima della fine della tregua, violata tre volte mentre eravamo nel territorio palestinese. Appena abbiamo superato la linea di confine è caduta una bomba, preceduta da un terribile sibilo, ad appena 200 metri da noi. Gli egiziani e i giornalisti che ci accompagnavano sono rimasti sbigottiti, considerando quella bomba quasi una risposta alla nostra visita». La capo delegazione Morgantini ha brevemente illustrato all’Ansa il terrore delle donne e dei bambini, molti assiepati all’interno della scuola dell’Onu, peraltro danneggiata dalle esplosioni, e la carenza di pannolini, latte in polvere, per la difficoltà di far arrivare i camion di aiuti. La del gazione dovrebbe rientrare in Italia nel pomeriggio di domani. Martedì mattina Maritati parteciperà a una conferenza stampa in Senato per informare su quello che hanno visto a Gaza. Proprio nella giornata di oggi, nelle vicinanze, sono rimasti feriti durante un bombardamento, cinque poliziotti egiziani, sul confine con la striscia di Gaza. Cinque poliziotti egiziani sono rimasti feriti durante un bombardamento dei caccia israeliani sul confine con la Striscia di Gaza. Sono rimasti feriti nell’esplosione anche due bambini che abitano nella parte egiziana della città di Rafah. Il bombardamento dei caccia israeliani mirava a distruggere tunnel sotterranei. Proprio nella stessa zona, dove si trova Maritati, diverse famiglie hanno preso la fuga e stanno scappando in luoghi più sicuri. Si tratta di 25 mila persone che hanno lasciato il loro tetto cercando di mettersi in salvo. Proprio queste ultime persone si sono rifugiate nei centri di accoglienza di fortuna allestiti nelle scuole o negli edifici dell’Agenzia Onu per i rifugiati (Unrwa). I bombardamenti, quindi, hanno coinvolto la periferia di Gaza città. I militari dell’esercito israeliano, in particolare di Tsahal, hanno occupato i tetti delle case cercando di attaccare i miliziani di Hamas. Intanto arriva la controffensiva, infatti, Hamas ha lanciato razzi anti-carro, facendo esplodere anche delle mine, cercando di evitare l’avanzata dei tank israeliani. Un colpo d’artiglieria sparato dagli israeliani ha centrato una casa di Beit Lahiya, uccidendo due donne e quattro bambini. In tutto, soltanto stamattina sono morte 26 persone, secondo fonti mediche locali.

 

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