SAN DONATO DI LECCE | Minaccia di morte la madre, con un fucile, probabilmente perché era sotto l'effetto dell'alcol. Tanto che la donna ha avuto paura che il figlio potesse far partire un colpo premendo il grilletto, e ha fatto ricorso all'aiuto dei carabinieri. Lui, G.T., 33 anni, originario di Nardò, era tornato a casa attorno all'una di notte dopo aver alzato un po' troppo il gomito. Per questo motivo, aveva perso la testa tanto da prendersela con la madre per futili motivi. La madre, di 52 anni, spaventata, si è vista puntare un fucile da caccia in faccia, un «Franchi», calibro 12, regolarmente denunciato. A quel punto, ha alzato il telefono, approfittando di un attimo di distrazione del figlio, e ha chiamato i carabinieri. Quando i militari della Compagnia di Lecce (del capitano Luigi Imperatore), hanno raggiunto l'abitazione della donna, hanno bloccato il giovane e lo hanno condotto in caserma per gli accertamenti del caso. Ascoltato il magistrato nominato di turno, non si è convenuto di arrestarlo, perché non c'erano gli estremi sufficienti per farlo. A quel punto, per il giovane i carabinieri di San Cesario, in collaborazione con i colleghi del Nucleo operativo e radiomobile di Lecce, hanno ritenuto di doverlo denunciare a piede libero.
E comunque, viste le sue condizioni, alterate per via dell'effetto derivante dall'assunzione di alcolici, i militari hanno ritenuto opportuno sequestrare, a titolo precauzionale, tutte le armi che hanno trovato in casa. Infatti, a seguito di una perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno trovato un vero e proprio arsenale. Due fucili da caccia, che potevano contare su oltre 700 cartucce. E poi, se non bastasse 16 coltelli di vario tipo, comunque tutti regolarmente denunciati. Si tratta delle rimanenze di un'armeria che il giovane ha gestito a San Donato fino alla scorsa estate. Tutte le armi, ovviamente, per cautela sono state portate via. La denuncia a piede libero, per il 33enne è per minaccia con l'aggravante dell'uso delle armi, secondo quanto stabilito dal codice penale. E se non bastasse, i carabinieri hanno inoltrato alla locale prefettura proposta di inibizione al possesso di armi. Intanto, secondo le indagini condotte dai carabinieri, non sarebbe l'unico episodio accaduto all'interno della famiglia. Pare che l'uomo si lasciasse andare a comportamenti discutibili quando beveva qualche bicchierino in più.