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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 09/01/2009 | CRONACA
LA TRAGEDIA | «Non c’è la faccio più, lei non ha sofferto»
Ammazza la moglie, poi si uccide.
Lecce, tragedia a colpi di pistola
È successo nella serata di mercoledì, un anziano di 90 anni, Mario Ricolfi, munendosi di un’arma della seconda guerra mondiale, avrebbe sparato alla moglie e poi, dopo aver scritto un biglietto, si sarebbe tolto la vita stendendosi nel letto del suo appartamento in via Pisanello.
di Paolo Franza


LECCE | Omicidio-suicidio nella serata di ieri nel centro di Lecce. Il fatto è accaduto nelle vicinanze del cinema Santalucia. Ad accorgersi di quanto è successo sono stati i vicini dell’appartamento situtato al civico 14, in via Giuseppe Pisanelli, che hanno notato le imposte chiuse per tutta la giornata, cosa assolutamente strana, in quanto la donna le apriva quotidianamente poco prima delle otto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e successivamente le volanti della Questura di Lecce che hanno trovato la triste sorpresa sfondando la porta dell’appartamento, la stessa a cui era appesa un nastro rosa, per indicarne una nascita. Una volta entrati all’interno, sono stati trovati i corpi dei due coniugi, Mario Ricolfi di 90 anni e Maddalena Gaballo di 82. Sulla scrivania personale dell’uomo, ex ufficiale dell’Esercito e direttore di banca, c’era un biglietto in cui il 90enne avrebbe spiegato le motivazioni dell’atroce gesto. Diversi i motivi elencati nella lettera: problemi familiari, solitudine e anche problemi economici causati dalla gestione di sei appartamenti intestati ai coniugi. L’uomo prima ha ammazzato la moglie assicurando, nel biglietto, di non averla fatta soffrire, e poi si è sparato da solo. Non è stato difficile per gli agenti e la scientifica capire cosa sia realmente successo nell’appartamento. La donna è stata trovata seduta sul divano con la televisione accesa, mentre l’uomo disteso nel letto. Ricolfi avrebbe utilizzato un’arma della seconda guerra mondiale per sparare alla donna che, forse, stava dormendo. Successivamente si sarebbe recato nel suo studio per scrivere la lettera e poi si è tolto la vita. A lanciare l’allarme è stato anche il nipote dei due coniugi, vigile del fuoco, avvisato da un’amica della signora che verso le cinque del pomeriggio sarebbe passata da casa per andare insieme in Chiesa. Ha provato invano a citofonare, senza avere risposta, anche il telefono è squillato a vuoto. Anche il nipote ha cercato inutilmente di rintracciare gli zii e, conoscendo le abitudini, era convinto che fosse successo qualcosa. A questo punto, il vigile del fuoco, ha subito avvertito il suo comando provinciale. Quando in via Pisanello sono giunti i vigili del fuoco, si è accertato da una finestra di cosa si trattava, controllando se i due erano stati colpiti da un malore. Ma aprendo la finestra i pompieri si son trovati una scena abbastanza drammatica, chiedendo soccorso agli agenti delle volanti che sono intervenuti sul posto bloccando la strada e avvisando i parenti. Sul posto è intervenuto, nella tarda serata di ieri, il magistrato di turno Emilio Arnesano.

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