LECCE | Rinviati a giudizio sette medici accusati della morti di Concetta Frassanito, in cura dal 6 al 12 settembre 2006 presso l’ospedale di Galatina. La donna venne ricoverata per un laparocele mesogastrico intasato. Proprio il giorno del ricovero la donna venne sottoposta ad un necessario intervento chirurgico, la morte avvenne durante la seconda e l’ultima operazione, compiuta il 12 settembre, che provocò un arresto cardiocircolatorio. Successivamente venne trasportata presso l’ospedale «Cardarelli» di Casarano, in uno stato di coma dove ci rimase per due mesi, l’anziana infatti morì il 17 novembre. I famigliari sporsero la denuncia e la procura ipotizzo che il primo intervento chirurgico non sarebbe stato eseguito correttamente. Infatti, la situazione si complicò durante la fase post operatoria. Il processo nei confronti dei sette camici bianchi, ritenuti responsabili della sospetta morte si aprirà il prossimo 16 marzo. Dovranno comparire nell’aula di Tribunale Oronzo Roberto Leone di Maglie, Ilaria Maria Rizzo di Cavallino, Ruggero Iandoli, Valerio Paolo Duma e Antonio Biancorosso, questi ultimi di Galatina, Alfredo Quarta di Parabita, Donato De Giorgi di Monteroni. Secondo la procura i medici sono accusati di omicidio colposo, a causa di negligenza e imperizia, in particolare durante il periodo di cura e nella fase del decorso post operatorio. Intanto, il gup Ines Casciaro, su richiesta del pm Moschettini, ha disposto l’approfondimento in un dibattimento. Il marito e i figli della Frassanito sono assistiti dal legale Marcello Petrelli.